L’ASP di Ragusa rende noto che, a conclusione della selezione pubblica per titoli e colloquio, è stato conferito al dottore Luciano Carnazza l’incarico di Direttore della U.O.C. Distretto 1 di Ragusa, con durata quinquennale. Il Distretto rappresenta uno snodo essenziale per l’organizzazione dell’assistenza territoriale, in particolare nel quadro delineato dal Decreto Ministeriale n.77/2022, che definisce […]
10 Giu 2025 12:37
Sul fronte sindacale, Giuseppe Roccuzzo si dice «orgoglioso di un cammino costruito giorno per giorno», e ringrazia tutte le strutture della CGIL e le realtà associative – comprese quelle di ispirazione cattolica – che hanno creduto nel progetto referendario. «Non abbiamo raggiunto il quorum, è vero. Ma l’astensione non significa indifferenza: è lo specchio di una sfiducia corrosiva verso il sistema politico. È una sconfitta della democrazia, non della CGIL».
Ma non è solo un’analisi amara. I numeri raccontano altro. «In provincia di Ragusa – sottolinea Roccuzzo – oltre 55.000 cittadini hanno votato. Quasi 50.000 hanno detto “sì” ai quesiti referendari. A Modica l’affluenza ha sfiorato il 30%, a Ragusa e Scicli ha superato il 27%, con una media provinciale del 23,1%, in linea con quella regionale. Non sono cifre da ignorare: sono la base solida di un’opposizione civile che chiede ascolto».
Per entrambi i leader, quello che è accaduto non è un fallimento, ma un punto di partenza. La battaglia continuerà «nei mercati, nelle assemblee, nei luoghi di lavoro», promette Roccuzzo. «La partecipazione è possibile, se si crea spazio per il dialogo. Noi ci siamo, e ci saremo con la forza delle idee e della mobilitazione».
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