È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
REALTA’ CARCERARIA ITALIANA: UNO SPETTACOLO A CURA DELLA COMPAGNIA DELL’ARTE “in GRATA”
20 Feb 2014 23:02
Un’importante iniziativa che fa parte di un progetto complessivo promosso dalla Casa Circondariale di Ragusa, dall’Associazione Avviso Pubblico e dai Comuni di Ragusa e Vittoria , è in programma sabato 22 febbraio, alle ore 10, presso l’istituto di pena di Via G. Di Vittorio.
Durante il progetto, un momento caratterizzante, sarà costituito dalla firma di un protocollo d’intesa tra le parti coinvolte nel progetto che mira a promuovere, con la direzione artistica del regista Gianni Battaglia, l’attività del laboratorio teatrale della “Compagnia dell’Arte In Grata” formata dai reclusi, con l’intenzione di creare occasioni di incontro, confronto e riflessione sul tema della legalità e che coinvolgerà gli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Lo spettacolo LIBERI DI… nasce da un intreccio simbiotico di
testi da Cecco Angiolieri, Dante e Divina Commedia, da La donna in Omero, Petrarca,
Metastasio, Shakespeare, Ariosto, e poi da Prévert, Carmelo Assenza, dall’Opera
dei Pupi in Martoglio e nel poeta ibleo Luigi Frasca, da ritagli di Civiltà Contadina in
Vann’Antò, nello stesso Assenza, in Giuseppe Bonafede, per arrivare a Lamento per
il Sud del grande Quasimodo, metafora delle radici di ciascuno, e in fondo, per i reclusi,
per dilatazione semantica, perfino della Libertà…
Il teatro è esperienza trattamentale che più delle altre può arrivare a toccare aspetti profondi del vissuto emozionale di ogni detenuto ed aiutare i reclusi
ad affrontare con più consapevolezza il percorso penitenziario ed umano che ogni pena comporta. La persona che vive l’esperienza del carcere deve trovare
nel periodo della detenzione occasioni di ripensamento e di ri-partenza, nella piena affermazione della propria dignità umana.
Nel teatro si lavora affinché il carcere non spezzi i legami con la vita sociale, ma possa rappresentare una parentesi, ancorché dolorosa, significativa per la crescita individuale. L’esperienza teatrale può e deve, inoltre, diventare luogo privilegiato per rafforzare i processi di conoscenza dei detenuti e di conseguenza migliorare e calibrare, gli interventi trattamentali diretti agli stessi, affinché il periodo di espiazione della pena diventi propedeutico al futuro reintegro nella società.
All’iniziativa di sabato prossimo sono state invitate ad intervenire le diverse autorità istituzionali, religiose, militari e politiche nonché i sindaci dei comuni della provincia ed i presidenti dei consigli comunali.
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