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RANDAGI: LA CONVENZIONE CHE DOVREBBE TUTELARLI È UN FANTASMA
18 Dic 2013 19:01
Una seduta accesa e animata quella della commissione Affari Generali del comune di Ragusa convocata dal presidente Gianluca Morando per discutere dello stato dell’arte attuale del canile comunale.
L’obbiettivo principale era quello di chiarire in che modo viene gestito il canile e soprattutto che tipo di convenzioni il Comune intrattiene sia con l’associazione Aida che gestisce il rifugio sanitario sia con l’azienda privata Dog professional che dal 2006 si occupa esclusivamente della cattura dei randagi.
Obbiettivo centrato dall’opposizione con i consiglieri Lo Destro, Tumino e Massari che hanno incalzato con domande specifiche e puntuali sia la Dog professional che l’Aida.
Anche questa volta i consiglieri di maggioranza invece hanno dimostrato la loro inconsistenza politica sia perché essendo maggioranza dovrebbero avere avuto almeno la responsabilità di conoscere gli atti ma soprattutto perché avrebbero dovuto interessarsi all’argomento principale della seduta piuttosto che a questioni secondarie.
Alla riunione di commissione di oggi erano dunque presenti Maria e Salvatore Licitra della Dog professional e Francesca Schininà e Biagio Battaglia rispettivamente in qualità di presidente e responsabile dell’associazione Aida , oltre ai consiglieri di maggioranza e opposizione.
La Dog professional ha lamentato difficoltà economiche legate al fatto che il contratto che la lega al comune di Ragusa (57.152 euro) prevede solo la cattura dei cani randagi e non la giacenza, quindi tutti i servizi prestati fuori dalla convenzione vengono fatturati come extra. Lamenta inoltre che nella maggior parte dei casi in cui si è rivolta all’Aida per affidare loro un cane gli è stato risposto che non c’era spazio.
L’Aida da parte sua dichiara che al rifugio c’è spazio per un massimo di 60 cani e che in situazioni di emergenza arrivano a ospitarne fino a 70. Inoltre il responsabile Aida, Biagio Battaglia, sottolinea che oltre ad occuparsi dell’alimentazione, mantenimento, custodia e pulizia dell’animale, si avvalgono di educatori cinofili e veterinari comportamentalisti per intervenire sulla fragilità dello stato in cui di solito versano gli animali che arrivano al rifugio.
Le spese veterinarie invece non sono di loro competenza bensì dell’Asp.
Qual è quindi il vantaggio di affidare all’associazione Aida questo servizio visto che il mantenimento di un cane costa mediamente 3,50 euro al giorno ( circa ) sia all’Aida che alla Dog professional. Con la differenza che la prima usufruisce di strutture comunali e di convenzioni mentre la seconda, dispone solo di contratto e si carica di tutti i costi
Occorre aprire un’ulteriore parentesi riguardante il trasferimento dei cani al di fuori del nostro territorio: sia la consigliere Marino in un senso, che il consigliere Di pasquale in un altro, chiedono quale sia il senso del trasferimento di un cane altrove. La Marino pone l’attenzione sulla “tracciabilità” dell’animale, Di Pasquale punta invece l’attenzione sull’efficacia della campagna di sensibilizzazione per l’adozione di un cane.
Battaglia rassicura che i cani vengono “spediti” con estrema scrupolosità e selezione del destinatario che si conosce personalmente, inoltre avviene un regolare passaggio di proprietà ulteriormente regolamentato dall’anagrafe canina nazionale.
Nel corso del dibattito, grazie anche alla testardaggine del consigliere Lo Destro, è emerso che la convenzione che lega il comune di Ragusa con l’associazione Aida ha dei capitoli assolutamente non chiari su alcune questioni centrali quali il capitolo relativo alla retribuzione dei volontari e l’ammontare e la durata della convenzione stessa (è intervenuto incisivamente anche il consigliere La Porta chiedendo “quando scade la convenzione”?).
A questo punto è saltato fuori che la convenzione in atto non è “a tempo” come avviene generalmente bensì “sulla somma”, ovvero si rinnova ogni volta che si finiscono i fondi rimpinguandoil capitolo stesso.
Da queste stranezze è chiaro che non si capisca quanto ad oggi il rifugio sia costato alla città e per quali voci sono stati spesi realmente questi soldi.
Il responsabile Aida Battaglia ha risposto, a volte contraddicendosi, che “i volontari non sono pagati, che la convenzione da loro sottoscritta è sbagliata e che lui non si è mai occupato della gestione dei fondi”.
La confusione, per ovvi motivi, è stata totale.
La seduta quindi verrà aggiornata a data da definire dando spazio questa volta anche ad altre associazioni animaliste che oggi erano presenti ma non hanno potuto prendere parola.
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