È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“QUANDO IL GIOCO DIVENTA UNA MALATTIA. ASPETTI SOCIALI,SANITARI E LEGALI”
05 Giu 2012 10:10
Giovedì alle ore 17.00, presso la Sala AVIS di Ragusa, la Diocesi di Ragusa tramite l’Ufficio per la Pastorale della Salute sta organizzando una tavola rotonda sul tema “Quando il gioco diventa una malattia. Aspetti sociali, sanitari e legali.” La dipendenza patologica classicamente è stata intesa come riguardante l’assunzione di una o più sostanze psicoattive in grado di dare dipendenza fisica e psichica. Così tra le sostanze più diffuse vi sono i farmaci, le droghe comunemente conosciute (hashish, marijuana, eroina, cocaina, ecstasy, anfetamine, LSD), ma anche altre sostanze “socialmente accettate”, come l’alcol e il fumo. Accanto a queste forme, sono state identificate delle nuove forme di dipendenza “senza sostanza” o dipendenze comportamentali, caratterizzate dall’assunzione di condotte dannose: gioco d’azzardo patologico, shopping compulsivo, dipendenza da internet, dal sesso e dal lavoro. Il gioco d’azzardo patologico, una di queste nuove forme di dipendenza maggiormente diffusa, è caratterizzato da un comportamento di gioco persistente e ricorrente (ad esempio il ‘‘Gratta e Vinci’’) che compromette le attività personali, familiari, o lavorative dell’individuo che nel tentativo di sfuggire problemi o di alleviare un umore disforico, ritorna facilmente a giocare. A ciò si aggiunge anche il tentativo di recuperare somme di denaro perse. Spesse volte il giocatore mente alla propria famiglia o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento e commette azioni illegali per finanziare il gioco. Nell’era multimediale il giocatore d’azzardo cambia faccia: mentre prima era facilmente individuabile, “segregato” nei luoghi a lui deputati, ora chiunque sia in possesso di un computer, di un collegamento a internet e di una carta di credito può essere un giocatore compulsivo in un casinò-online. Il gioco on-line è estremamente pericoloso proprio perché, dalla solitudine della propria casa, il giocatore non ha freni: ha infatti 24 ore su 24 la possibilità di accedere al gioco senza incorrere nello sguardo giudicante degli altri. “Prima di parlare di prevenzione del gioco d’azzardo, chiediamoci che cosa significa fare prevenzione – afferma il direttore dell’Ufficio pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, – Il concetto di prevenzione, è un concetto complesso che ha a che fare con la salute, la normalità, la quotidianità, la territorialità e l’operatività. Un lavoro di prevenzione per il gioco d’azzardo richiede una messa in rete dei soggetti istituzionali della comunità locale che per motivi diversi sono coinvolti in questa problematica e, più in generale, una promozione di spazi di gruppo di confronto e di riflessione per la popolazione”.
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