Pronto soccorso o dormitorio? Medico filmato mentre dorme accanto a pazienti in attesa

Dormiva mentre un paziente, ancora steso su una barella, attendeva di essere curato. È l’immagine scioccante che arriva dal pronto soccorso dell’ospedale di Cerignola, immortalata in un video girato dai parenti di un paziente nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio. Il protagonista del caso, un medico in servizio, sarebbe stato sorpreso addormentato nel bel mezzo dell’attività ospedaliera, davanti a decine di occhi attoniti.

Secondo la ricostruzione fornita da La Gazzetta del Mezzogiorno e altri organi d’informazione, il paziente, giunto in pronto soccorso per un episodio di ipertensione ed epistassi (sanguinamento dal naso), era stato inizialmente visitato e dimesso. Poco dopo, però, le sue condizioni si sono aggravate, ma ogni ulteriore richiesta d’intervento sarebbe stata ignorata dal medico, apparso estremamente sonnolento e infine sorpreso a dormire pubblicamente.

Il caso non sarebbe isolato. Il medico in questione – secondo quanto trapelato – era già stato oggetto di segnalazioni da parte dei colleghi. Una lettera interna, firmata da altri sanitari del reparto, chiedeva infatti “provvedimenti urgenti per tutelare la salute dei pazienti e la dignità del lavoro in corsia”.

La direzione sanitaria non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma da indiscrezioni sembra che il medico sia attualmente in ferie. Non è chiaro se siano previste sanzioni disciplinari.

Nel frattempo, monta la rabbia tra cittadini e operatori. “È inaccettabile – afferma una parente del paziente – che in un momento così delicato, chi dovrebbe assistere dorma invece sotto gli occhi di tutti. E se fosse successo qualcosa di grave?”

Il caso ha aperto un nuovo fronte sullo stato di crisi della sanità pubblica locale, già provata da carenze di organico, turni massacranti e strutture spesso inadeguate. Ma in questo episodio, più che i limiti del sistema, sono le condotte individuali a finire sotto i riflettori.

Indagini interne sarebbero in corso.

Foto: La Gazzetta del Mezzogiorno

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