Prg Ragusa, Calabrese (PD): “Sia strumento della città e non del sindaco Cassì”

“Il Piano Regolatore Generale sarà protagonista di una seria azione di approfondimento da parte del Partito Democratico di Ragusa che, comunque, chiede ulteriori momenti di confronto: vogliamo questo PRG non sia lo strumento urbanistico di una sola parte politica, quella del sindaco Cassì, ma di tutta Ragusa. Purtroppo abbiamo già trovato le prime storture”. Lo dichiara Peppe Calabrese, segretario cittadino del Partito Democratico ibleo, che a pochi giorni dalla presentazione del PRG da parte dell’Amministrazione comunale nel gremito auditorium della Camera di Commercio, torna ad affrontare il tema per approfondire alcuni aspetti.




“Abbiamo ascoltato con attenzione la relazione del sindaco, dell’assessore di competenza e dei tecnici, assieme all’ing. Alberghina – dichiara Calabrese – e anche la replica dello stesso primo cittadino alle numerose critiche che martedì sono state mosse all’amministrazione durante il dibattito. Da professionista del ribaltamento della frittata Cassì ha tentato di evidenziare presunte contraddizioni agli appunti che gli sono stati mossi, ma è il tentativo goffo di nascondere dietro ragionamenti fallaci le proprie responsabilità. Il PRG approvato dalla Giunta arriva in ritardo rispetto ai quattro anni e mezzo che questa amministrazione ha avuto per prepararlo e l’accelerazione imposta in queste settimane serve solo a far conquistare un punto a questa amministrazione che dal suo insediamento ha mantenuto ben poco di quanto promesso in campagna elettorale e nei primi mesi di sindacatura. 


Non c’è contraddizione in questo ragionamento: questo PRG poteva sicuramente essere portato in Consiglio comunale entro sei mesi dall’insediamento e il Partito Democratico lo ha ripetuto a scadenza semestrale; da cosa derivi, adesso, la fretta di approvare lo strumento urbanistico mentre è già campagna elettorale non è dato sapere.
Durante l’esposizione del Piano ci hanno propinato la storiella di uno strumento urbanistico “a consumo di suolo zero” per poi scoprire che, invece, si userà la tecnica della perequazione che, immancabilmente, si tramuterà nell’intensificarsi della cementificazione in tutte quelle zone attualmente “vuote”. Chiaramente si tratta di una precisa decisione politica che svela la volontà di garantire e tutelare i proprietari di quelle aree che a oggi sono destinate ad attività commerciali e che torneranno ad uso agricolo. Ai proprietari saranno garantite le volumetrie, ma altrove, senza sapere ancora di preciso in quale punto della città. Forse in quello che doveva essere il parco agricolo urbano e che invece diventerebbe “parco alimentare”. 



Un luogo, cioè, dove ci saranno anche attività commerciali e quindi non si esclude che si possano trovare spazi anche lì. Un dato è certo: la città di Ragusa non avrà più il parco agricolo urbano! Altro che consumo di suolo zero…
Inoltre c’è il rischio di portare avanti un PRG che prevede due pesi e due misure: da una parte, come detto, per qualcuno saranno garantite le volumetrie altrove, dall’altra, però, diventeranno terreni agricoli anche molti lotti presenti in tutte le contrade a ridosso della cinta urbana (Tre Casuzze, Punta Razzi, Cisternazzi, Conservatore, Cimillà, Pizzillo, ecc.) o a monte di Marina di Ragusa (Gatto Corvino, Cerasella, Fontana Nuova, Principe, Villaggio Duemila, Mangiabove, Santa Maria degli Angeli, ecc.) senza che sia previsto alcuna compensazione. In pratica verranno sottratti terreni a piccoli proprietari che non potranno più costruire e non gli viene riconosciuta nessuna volumetria. Quindi: alla povera gente gli viene tolto questo diritto, nonostante abbia pagato IMU per terreni edificabili e questi terreni gli vengono tolti, ai proprietari di aree commerciali, invece, viene garantita la volumetria.
Sul centro storico non abbiamo ascoltato nulla, non sembra esserci nulla sul Piano Particolareggiato, quindi sarà un’area sostanzialmente imbalsamata scartando l’ipotesi di aree di edilizia economica e popolare al suo interno demolendo case fatiscenti e pericolose. Ipotesi che come Partito Democratico abbiamo chiesto ripetutamente per poter approfittare anche dell’apposita legge sui centri storici approvata dalla Regione”.


“Queste sono solo alcune delle perplessità che come Partito Democratico vogliamo portare a conoscenza della città – continua il segretario dem – e per queste ragioni siamo convinti che questo PRG vada approfondito e modificato, prevedendo diverse altre occasioni di confronto e dibattito. Questa fretta da campagna elettorale non fa bene alla redazione di uno strumento così importante. Le malelingue potrebbero dire che dietro questa tempistica si nascondono motivazioni clientelari ed elettorali. Proprio per questo il Partito Democratico di Ragusa analizzerà il Piano centimetro per centimetro e, se dovessimo accorgerci che qualcosa non quadra, non esiteremo a rivolgerci alla Procura, comprese le eventuali incompatibilità al momento del voto tra Consiglieri comunali e specifici aspetti del PRG”.

“Il PD, col suo gruppo di lavoro – conclude Calabrese – sarà vigile e attento, proporremo degli emendamenti e siamo disponibili a dare la nostra collaborazione perché vogliamo che sia il PRG della città e non del sindaco Cassì e solo della sua parte politica”.


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