Pozzallo: “convegno: legalità, non violenza….volontariato”

di Giovanna Cannizzaro

Legalità non è una parola astratta. Legalità è quando ti chiedono una tangente o il pizzo e tu li denunci. Quando sui terreni e nei palazzi confiscati ai mafiosi qualcuno ci tira su coltivazioni e fattorie che producono cibi sani e danno lavoro a persone disagiate. Ma è anche quando al bar ti fanno lo scontrino, e pure il casco che ti metti quando vai sul motorino o la macchina che parcheggi dove puoi farlo. Legalità è una cosa concreta. E allora ben vengano i convegni, gli incontri etc…( anche se poi ci vuole la realtà per vederla semplicemente come uno stile di vita ),ed è stato proprio questo il tema del convegno che si è svolto a Pozzallo presso l’Istituto comprensivo “A.Amore” organizzato dal Distretto Ragusa 1 e dal comune marinaro, che ha visto come relatori, il dott. Paolo Santoro, presidente Assod Onlus, Salvo Raffa, presidente CSVE, la prof. Veronica Veneziano, dirigente scolastico, Ist. Comp. “A. Amore”, dott.Vincenzo Salito, magistrato in quiescenza, il cap. Francesco Giacomo Ferrante, il ten.Maria Chiara Soldano, comandante del Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Ragusa e il prof. Santo Carnazzo,presidente Vol.Si. Volontariato Siciliano. Una tematica delicata che è stata raccontata senza retorica, ma per dare speranza, certi che  l’informazione è alla base di un efficace contrasto alla criminalità, come la conoscenza di ciò che va combattuto e di ciò che invece va perpetuato. Protagoniste le realtà locali, dalla scuola ai posti di lavoro, dalle associazioni ai movimenti dei volontari. È stato affrontato  anche il tema della violenza di genere , del bullismo e del cyberbullismo. Tutti unanimi nell’affermare che l’illegalità non si combatte solamente appellandosi al senso civico o alle pur necessarie attività investigative e repressive. La certezza sull’esistenza di funzionari integerrimi che possono intervenire all’improvviso per controllare ed eventualmente porre termine a frodi e abusi, costituirà un buon deterrente se si accompagnerà  all’incertezza su quando e come l’illegalità potrà essere colpita. Perché non è vero che la battaglia è persa. Per vincere la guerra c’è bisogno del lavoro di ogni giorno dei cittadini comuni, e loro hanno due armi: il voto e i consumi. A conclusione sono seguiti gli interventi dei convenuti in sala, gremita di giovani del servizio civile e di docenti.

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