POVERE BANCHE…

Oggi rideremo, o meglio sorrideremo pensando alla drammatica realtà del credito personale oggi. Sanno tutti che le banche non erogano prestiti, né ai privati né alle aziende e tutti sanno che questo dipende dalle serie difficoltà in cui versano gli istituti bancari in ordine a fattori strutturali e di liquidità.
Ma ciò che si conosce meno è questa vischiosa, cinerea, feroce “fenomenologia” del cliente bancario, che sperimenta sistematicamente il sentimento della sua inadeguatezza, che gli viene dal sentirsi continuamente ripetere che gli manca questo, che è in difetto di quest’altro, che non è nella posizione giusta, e così via.
Questa ripetuta nenia che il credito non gli sarà dato perché dipende da lui può costruire una inesorabile cultura dell’afflizione, della colpa originaria. Ma la stessa nenia rende le poche eccezioni un fatto pregiato: la bella sensazione che deriva dal sentirsi dire, rare volte, che “per adesso chiudiamo il credito”, senza alcun riferimento a una fantomatica inadeguatezza del soggetto richiedente, non ha prezzo. Chi ha avuto tale possibilità quasi è contento di lasciare i soldi alla povera banca, che proprio non ce la fa a tirare avanti e dunque…. meglio così!
Che tempi………..

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