“POSSIBILE” SU MIGRANTI IN SICILIA

          Alla luce degli avvenimenti registrati negli ultimi giorni nell’hotspot di Lampedusa, dove a molti migranti sbarcati è stato dato un foglio di respingimento con invito a rimpatriarsi volontariamente entro il termine di 7 giorni, Valentina Spata – Presidente Nazionale della Rete della Legalità del Mezzogiorno, rappresentante in Sicilia di Possibile e punto di riferimento nell’isola dell’onorevole Pippo Civati – esprime ancora una volta preoccupazione per l’inadeguatezza del sistema europeo di asilo che si contraddistingue per contraddizioni e incoerenze.

 

«Il piano di ricollocazione (re location)  – dichiara Valentina Spata – su cui si investono molte risorse, interessa di fatto poche migliaia di richiedenti asilo, ma in Sicilia arrivano tante persone che hanno bisogno di aiuto. Tutti i migranti che, dopo aver affrontato un lungo viaggio in condizioni disumane rischiando anche la vita, devono ricevere protezione».

 

In Sicilia si registrano molti casi di migranti a cui è stato notificato un provvedimento di respingimento poche ore dopo essere stati soccorsi in mare, senza possibilità di manifestare la loro intenzione di chiedere protezione. «È una violazione grave – continua Spata –  del diritto internazionale, che mina la credibilità del sistema d’asilo. L’Europa deve consentire a tutti i rifugiati di accedere alla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale. Le frontiere europee non devono essere dei muri ma dei corridoi umanitari e ponti di dialogo e di pace».

 

La denuncia della Spata e dei Comitati siciliani di Possibile riguarda anche la condizione di abbandono dei tanti migranti che, dopo aver ricevuto il provvedimento di respingimento, sono stati lasciati in mezzo alla strada ad Agrigento senza cibo, senza vestiti e senza un posto caldo dove poter dormire la notte. «Ad Agrigento – denuncia sempre Valentina Spata – sono stati respinti anche minori non accompagnati. Soggetti a cui dovremmo garantire protezione internazionale. Questo è vergognoso».

 

«Dobbiamo ricordarci – conclude Valentina Spata –  che i migranti sono prima di tutto delle persone che chiedono aiuto e come tali noi abbiamo il dovere di accoglierli, come fanno tanti nostri concittadini attraverso le associazioni, le parrocchie e la Caritas. Per questo motivo ci stiamo mobilitando, con i Comitati di Possibile in Sicilia, affinché tutti i migranti lasciati per strada ad Agrigento abbiano un pasto caldo, una coperta e degli avvocati competenti in materia di migrazione che prestano volontariamente le loro competenze per avviare le pratiche per il ricorso avverso il foglio di respingimento».

 

 

 

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