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Ponte sullo Stretto, Salvini al Question Time: “L’opera si farà. Lavoriamo ai rilievi della Corte dei Conti, nessuna deroga strampalata”
03 Dic 2025 18:01
Roma – Nel corso del Question Time alla Camera, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha ribadito la volontà del governo di portare avanti la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, nonostante i rilievi posti dalla Corte dei Conti sulla delibera CIPESS relativa al progetto.
“Stiamo lavorando ai rilievi della Corte dei Conti”
Rispondendo alle interrogazioni presentate da Angelo Bonelli (AVS) e Sergio Costa (M5S), Salvini ha confermato che il ministero è impegnato nell’analisi delle osservazioni formulate dai magistrati contabili:
“Siamo al lavoro sui primi rilievi della Corte dei Conti. Le interlocuzioni con l’Unione europea si stanno svolgendo con spirito di leale collaborazione.”
Il ministro ha aggiunto che sono in corso approfondimenti tecnici – non politici per integrare la documentazione legata alla delibera CIPESS, definita “corposa” ma perfezionabile.
Nessuna nuova gara d’appalto: “Scelta di buon senso”
Sul tema della mancata nuova gara, Salvini ha difeso la decisione del governo:
“La scelta di non procedere con una nuova gara non è di convenienza, ma di buon senso. Il diritto europeo circoscrive ma non vieta modifiche al contratto, rese necessarie dagli aumenti delle materie prime.”
Il vicepremier ha insistito sul fatto che non si stiano chiedendo “deroghe strampalate”, ma semplicemente l’applicazione delle stesse regole previste per altre opere strategiche.
“Il ponte si farà”: penale ridotta al 4% in caso di stop
Nel suo intervento, Salvini ha ribadito con forza:
“Il ponte sullo Stretto si farà. Milioni di italiani lo vogliono e lo meritano.”
E ha rivelato un dettaglio tecnico rilevante: in caso di eventuale blocco dei lavori, la penale per lo Stato sarà pari al 4% della parte di progetto non eseguita. Una percentuale dimezzata rispetto all’8% previsto ordinariamente dal Codice degli appalti.
“Opera attesa da decenni e priorità della UE”
Il ministro ha ricordato che il progetto del ponte è inserito nelle pianificazioni europee sin dal 1984:
- indicato come elemento mancante per la mobilità dell’UE;
- confermato nel piano generale dei trasporti del 1986;
- reinserito nel 2002 nelle reti TEN-T;
- mantenuto in tutti gli aggiornamenti successivi.
“È un’opera che serve all’Italia: porterà sviluppo, lavoro, meno inquinamento. Non è un capriccio del ministro Salvini, ma una priorità europea.”
Le critiche: Patto per il Nord chiede una consultazione
Le parole del ministro hanno suscitato reazioni politiche immediate.
Il Patto per il Nord, con una nota diffusa da Milano, ha proposto una consultazione pubblica nelle regioni del Nord per verificare se davvero “milioni di italiani vogliono il ponte”.
La posizione del movimento è fortemente critica:
- si sottolinea l’assenza di investitori privati disposti a partecipare al progetto;
- si contestano i costi stimati di almeno 14 miliardi di euro;
- si accusa il ministro di “noncuranza” rispetto ai rilievi della Corte dei Conti;
- si parla di “capriccio ministeriale” e di rischio di “ingenti risorse del Paese”.
Il cantiere ancora non parte
Nonostante gli annunci e gli iter avviati negli ultimi anni, il cantiere del ponte non è ancora stato aperto. Il governo, però, conferma che l’obiettivo resta invariato: superare le criticità e procedere con l’avvio dei lavori.
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