Pil per unità di lavoro, Ragusa ultima in Italia

Negli ultimi 45 anni, l’Italia ha assistito a un declino nella leadership in molti settori chiave, secondo la Cgia. Questo deterioramento non è dovuto a un destino inesorabile, ma a eventi significativi che hanno alterato il corso della storia. La caduta del muro di Berlino, per esempio, ha riunificato l’Europa e ristabilito i rapporti commerciali con i paesi oltre la “cortina di ferro”, mettendo fuori mercato molte delle grandi aziende italiane che erano leader in quei settori.

Un altro evento critico è stato lo scandalo di Tangentopoli, che ha esposto i limiti di molte imprese a partecipazione statale. Queste imprese erano rimaste attive grazie a un mercato protetto e ai sostegni politici ricevuti dai partiti della “prima Repubblica”. Nonostante questi eventi, l’Italia è rimasta tra i paesi economicamente più avanzati del mondo negli ultimi 30 anni, grazie alle sue piccole e medie imprese (PMI) che continuano a dominare i mercati internazionali.

La produttività in Italia

A livello regionale, la produttività del lavoro in Italia nel 2024 è stata in media di 77 mila euro per unità di lavoro standard (ULA), pari a 210,6 euro giornalieri. La regione con la produttività più alta è il Trentino Alto Adige, con 253 euro giornalieri per ULA, seguito dalla Lombardia con 251,4 euro, la Valle d’Aosta con 230,8 euro e l’Emilia Romagna con 226,6 euro. Le regioni con la produttività più bassa si trovano nel Mezzogiorno, con la Sardegna a 165,7 euro giornalieri per ULA, la Calabria a 159,5 euro e la Puglia a 158,2 euro.

A livello provinciale, l’area metropolitana di Milano ha la produttività più alta nel 2024, con 282,9 euro giornalieri per ULA, seguita da Bolzano con 257,8 euro, Lodi con 253,3 euro, Trento con 247,4 euro e Cremona con 246,1 euro. Le province con la produttività più bassa sono Benevento e Barletta-Andria-Trani, entrambe con 146,7 euro giornalieri per ULA, e Ragusa con 138,5 euro per ULA.

Questi dati evidenziano come la produttività del lavoro in Italia vari significativamente tra le diverse regioni e province, con il Nord che generalmente supera il Sud, riflettendo le diverse strutture economiche e la presenza di aziende manifatturiere e attività finanziarie.

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