“…PER UNA POLITICA DAVVERO PIU’ TRASPARENTE”

Pur consapevoli che quanto stiamo per scrivere genererà le probabili e sterili polemiche da parte di coloro che non vogliono assolutamente convincersi che fare politica non debba mai equivalere a cogliere opportunità o chiedere privilegi per la veste che si indossa, proprio per la diversità di concezione che abbiamo del fare politica rispetto a costoro, riteniamo doveroso stigmatizzare alcune procedure che, nella migliore delle ipotesi, legittimano qualche perplessità.

Nell’ultimo consiglio comunale di venerdì scorso, per la seconda volta, su proposta dell’Amministrazione, viene richiesta l’approvazione di una delibera, in variante al vigente Piano Regolatore, d’un progetto di sportello unico (SUAP) della  “Ditta Costruzioni F.lli Avola s.r.l.” (della quale è amministratore il vice presidente del consiglio Avola Salvador, consigliere in forza al PD).

Il progetto riguarda la costruzione d’un capannone, (definito “media struttura di vendita non alimentare”),a due piani di oltre mq.1200 cad. con una cubatura di oltre mc.11.000, da realizzare alla Sorda su un terreno agricolo sito sulla ex SS 115 dopo la rotatoria di contrada Musebbi. Tale attività, da quanto è dato sapere, dovrebbe (ma il condizionale è d’obbligo) essere intrapresa dallo stesso consigliere (come dal medesimo dichiarato nella sua qualità di amministratore della citata Ditta), la cui unica attività svolta conosciuta è quella di costruttore.

Da quando (6 mesi circa) questo progetto è stato sottoposto all’approvazione del consiglio, abbiamo sollevato diverse eccezioni formali e sostanziali che hanno indotto l’Amministrazione Comunale in un primo momento a battere ritirata (ritirando il punto) ed in ultimo a far decidere al Presidente del Consiglio di sospendere dall’o.d.g. la trattazione del punto.

Ciò che desta stupore è che, chi dovrebbe, non senta il bisogno istituzionale di controllare prima che la pratica giunga in consiglio, di verificarne la completezza, evitando che altri possano scoprire, come è avvenuto, che nel fascicolo agli atti del Consiglio alcuni documenti mancassero della data, del numero di protocollo, oltre ad accertare la presenza di altre lacune ed anomalie.

Desta, invece, più d’una perplessità che altri progetti approvati in precedenza  contenessero le finalità e la destinazione d’uso precise della costruzione da realizzare (si è trattato di capannoni per attività artigianali-commerciali esistenti da anni); mentre nel caso in questione, chissà perché, viene specificato in maniera piuttosto vaga che il costruendo capannone dovrà essere utilizzato a fini della commercializzazione e vendita di prodotti non alimentari!

Sarebbe giusto che ogni progetto, a prescindere dal nome di chi lo presenta, contenesse tutti i requisiti che la norma in materia prevede, anzi, quando si tratta di uomini impegnati politicamente, bisognerebbe essere ancora più fiscali, al solo fine di evitare che il cittadino possa ipotizzare che chi ha confidenza nel Palazzo possa ottenere trattamenti diversi da chiunque altro! Riusciremo a dare al cittadino la convinzione che la politica sia una cosa seria e non un business per chi la fa?

 

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