PER UN CORRETTO TURISMO CULTURALE

Nel nostro precedente intervento abbiamo sostenuto che i beni culturali costituiscono un elemento primario di richiamo turistico per una determinata fascia di turisti: quelli che amano l’arte e la cultura. Questi oggi, per quanto possa sembrare strano, sono in numero sempre crescente. In realtà l’umanità sta tornando a certi valori che sembravano abbandonati per sempre.

 Uno dei limiti della nostra provincia è, fatta eccezione per il sole e il mare, l’assenza di altri interessi per il turista che possano rendere gradevoli le ore meridiane e serali, cioè il tempo che non si trascorre sulle spiagge. In realtà la provincia iblea è ricchissima di questi interessi, basti pensare ai diversi beni culturali, patrimonio dell’umanità, all’enologia e alla gastronomia che, come abbiamo affermato nei nostri precedenti interventi, è così varia da essere idonea, da Scoglitti a Montrerosso o Chiaramonte, a soddisfare qualsiasi gusto, ai paesaggi, apprezzati oggi, grazie a Montalbano in tutta Europa. Tutti questi interessi sono un vero e proprio tesoro, che noi, molto irresponsabilmente, teniamo nascosto sotto il materasso. Qualsiasi individuo anche non esperto di economia si rende conto di quanto sia nocivo per la nostra collettività oggi, data la crisi economica mondiale, tene re questi tesori sotto il materasso.

Non condividendo assolutamente la ben nota affermazione “piove governo ladro” proporremo delle soluzioni e il nostro invito a collaborare sarà rivolto a tutti: pubblici amministratori, imprendi tori, operatori artistici culturali, qualsiasi cittadino ragusano che ama la propria terra. Tutti, ognuno assolvendo al proprio compito, dobbiamo operare per far fare alla nostra provincia quell’avanzata socio economica che oggi ha i presupposti di fare. Dobbiamo convincerci che nella società ognuno di noi ha un suo ruolo determinato ed insostituibile. Parliamo di ruoli, non di per sone. Intediamo dire, se non fossimo stati chiari,  che nella società civile per raggiungere un obiettivo di interesse comune è ne cessaria la collaborazione di tutti coloro che sono interessati al tema ed è poco responsabile, per coloro che si sono disinteressati, trincerarsi successivamente in una posizione di sterile critica.

                                                     

 

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