Pass stampa strisce blu, quando le regole non hanno il “grano salis”

La riunione tra tra il Comune e la società che gestisce le strisce blu a Ragusa non ha del tutto risolto il “problema” dei pass per la stampa. E’ vero che, a fine riunione, è stato ribadito che ad ogni testata giornalistica toccheranno due pass stampa, come è sempre avvenuto in passato, ma si è tornati ad insistere sul fatto che i pass dovranno essere nominativi e dovranno indicare il numero di targa dell’automobile. Ma questo è un limite non indifferente in quanto ai servizi esterni non è adibito un solo giornalista ma diversi giornalisti per cui è assurdo che la testata giornalistica chieda il pass per due giornalisti e soprattutto per due auto ad essi intestate o intestate alla testata giornalistica.

E se quel giorno il giornalista non lavora e lavora un altro giornalista? Si fa prestare l’automobile privata (se tale è) dal collega? O se invece l’automobile con la targa autorizzata è della testata giornalistica e serve per altri servizi in altre località della provincia, e dunque il giornalista inviato a Ragusa usa un’altra autovettura? Eppure era molto semplice risolvere queste problematiche. Occorreva infatti stabilire che i due pass fossero rilasciati alla testata giornalista senza alcuna correlazione con la targa o, peggio ancora, con i nominativi dei giornalisti, in modo da essere utilizzati senza un vincolo così restrittivo. Del resto a muoversi in città per questa particolare tipologia di lavoro, non è solo il giornalista ma può essere il cameraman di una tv, il fotografo di un quotidiano, un’intera troupe televisiva e quanti, di volta in volta, la testata giornalistica deciderà di inviare e che provvederà a dotarlo di volta in volta di pass stampa.

Ed è strano che l’assessore Barone ed il comandante della polizia municipale (che hanno nel merito esperienza notevolissima) non abbiano insistito in questo senso nella riunione di oggi. Speriamo tuttavia che non succedano pasticci in futuro ma siamo fermamente convinti che non occorreva correlare il pass al giornalista ma alla testata giornalistica.
Franco Portelli

 

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