Parla la Soprintendenza: “Nessun vincolo paesaggistico nell’area in cui dovrebbe nascere l’impianto di biogas”

La conferma arriva dalla Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici di Ragusa con il Soprintendente Antonio De Marco che ha spiegato la posizione del suo ufficio alla nostra richiesta di conoscenza dei luoghi. “La zona è un’area bianca, non ha alcun vincolo – dice – è chiaro che tutto fa parte della teoria della scelta. Nell’impianto andranno ad essere trattati residui vegetali e scarti animali. Quale è l’aspetto negativo? L’impianto è in anaerobiosi per cui la trasformazione avviene in assenza di odori. La gestione anaerobiotica non è inquinante, ho studiato e visitato impianti analoghi. La produzione di biogas che si avrà è rilevante. Non dobbiamo dimenticare che Legambiente Sicilia dice sì agli impianti di biogas tant’è che si è tirata fuori dalla vicenda legata a questo impianto. E poi chiediamoci: le discariche che nascono in maniera abusiva nei territori non fanno, forse, inquinamento?

Area di interesse archeologico?

“Non c’è alcuna emergenza archeologica in quella zona – spiega ancora il Soprintendente De Marco – se si percorre la strada di Pozzallo non si vede nulla. L’area è in una depressione. Sono andato sul posto per verificare e capire. Ho constatato che l’aspetto legato all’impatto visivo è tendente a zero. Ho detto di recuperare i carrubbi esistenti nella zona, di rifare i muretti a secco ed i silos dei biodigestori colorati con street art. Gli altri pareri che accompagnano il progetto e che sono di competenza di altri enti sono altra cosa”.
Il biodigestori sono impianti che, tramite un processo di decomposizione della sostanza organica per via anaerobica, senza ossigeno cioè, convertono i rifiuti organici domestici e gli scarti agricoli in energia termica ed elettrica.

Le sentenze, quelle del Tar prima e del Cga dopo, aprono la strada alla realizzazione dell’impianto di biometano in contrada “Zimmardo-Bellamagna” in territorio di Modica autorizzato dal Suap di questo Comune.

Da giorni il dibattito è sempre più acceso. La zona archeologica di cui si parla, risalente ad epoca Castellucciana, si trova nelle vicinanze dell’area in cui dovrebbe essere realizzato l’impianto di biometano. E questa non è inserita nelle aree perimetrate del Piano paesaggistico della provincia di Ragusa. Ciò però non significa che la Soprintendenza non possa espletare l’azione di tutela, attività che è stata già fatta con le prescrizioni date dall’ufficio del Soprintendente De Marco. Mentre c’è chi attende che possano essere messe in atto nuovi accertamenti finalizzati ad una più puntuale perimetrazione del vincolo paesaggistico. Intanto il Comune di Pozzallo, con il sindaco Roberto Ammatuna, a difesa del proprio territorio, annuncia la massima attenzione e vigilanza nel rispetto di quanto concesso dal Consiglio di giustizia amministrativa.

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