PARAFILIE E DISFUNZIONI SESSUALI

Travestitismo: un disturbo sessuale fra “il maschile” e “il femminile”.

L’origine dei disturbi sessuali ancora oggi rimane in gran parte misteriosa. Nonostante molti studi abbiano suggerito che i fattori biologici contribuiscano al loro sviluppo, i dati continuano a non essere ancora definitivi, e al di là della presenza di fattori biologici, ci sono certamente i fattori psicologici che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo di una determinata parafilia. Ho scelto di trattare il travestitismo perché in questi ultimi anni ha sempre di più catturato l’attenzione mediatica e anche quella di un pubblico non solo televisivo, attraverso le esibizioni in molti locali notturni delle Draq Queen e delle Draq King (uomini nel primo caso e donne nel secondo che, soprattutto la notte, si travestono nel sesso opposto per esibirsi in vari spettacoli), catturando l’interesse del pubblico che spesso si avvicina attratto da tanta artificiosità, cercando di capire e scovare il confine tra realtà e finzione. Prima di trattare la parafilia del travestitismo, è opportuno un breve accenno di natura antropologica: l’identità di genere sessuale si è formata in ogni società con l’elaborazione di sistemi di rappresentazione e di valori rispetto ai quali gli individui si sono uniformati, dando vita proprio al maschile e al femminile. La diversità tra maschio e femmina è partita dalla diversità anatomica dei corpi subito osservabile e dal loro diverso ruolo rispetto alla riproduzione della specie, che ha portato ad una differente suddivisione di compiti e lavori che storicamente si è poi tradotta in una “sessualizzazione” dei ruoli. Ciò nonostante esistono e sono sempre esistite però delle pratiche, dai tempi remoti dell’antica Grecia anche a quelli più attuali offerti da un’ampia letteratura etnografica, in cui la separazione dei ruoli appare sospesa e non delineata, e una di queste è proprio il travestitismo, cioè l’assunzione di un aspetto esteriore opposto a quello biologico. Il travestitismo in molte culture non rappresenta quindi una devianza sessuale ma un rito di passaggio, con un contestualizzato significato culturale e ideologico. Al di fuori di questo contesto ideologico e culturale il travestitismo, se abitualmente praticato con l’unico scopo di creare in sé un eccitamento sessuale senza il quale altrimenti non si raggiungerebbe, è inserito tra le più comuni parafilie sessuali. La comprensione psicologica inizia con un’attenta comprensione del contesto in cui il sintomo, in questo caso il travestitismo, si presenta e cercando di capire se il problema di desiderio sessuale si manifesta specificatamente con il partner o è generalizzato. Nel primo caso si tratterà di un sintomo che indica difficoltà specifiche della coppia, altrimenti si avrà a che fare con problemi più intrapsichici e personali. Spesso i disturbi sessuali sono la punta dell’iceberg, a loro sottostanno tutta una serie di problematiche ed eventi traumatici di cui le devianze sessuali ne rappresentano la sintomatologia. Consigliata la psicoterapia individuale e/o di coppia.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it