PAOLO NIGRO LASCIA IL PID E SI DICHIARA INDIPENDENTE

Agli addetti ai lavori ed a quanti in questi anni sono stati testimoni del mio impegno politico, non può essere sfuggito che nelle dichiarazioni da me rese nel momento della costituzione del gruppo consiliare PID non vi era riferimento alla nomina del capogruppo.

Il mio non lieve “malessere politico” risale a molto prima dello “strappo” consumatosi con l’uscita dall’UDC avvenuta ad ottobre dello scorso anno.

Per coloro che si sono spinti fino ad ipotizzare che ero stato tra virgolette mollato dal partito, dichiaro oggi, sfidando ogni e qualsiasi smentita, che “non ho accolto” l’invito più volte rivoltomi di reimpegnarmi nella responsabilità di capogruppo.

Ho dichiarato nelle sedi competenti (partito e gruppo consiliare) le “ragioni esclusivamente politiche” che mi inducevano a declinare tale invito ed a sottrarmi alla sollecitazione.

Non è questa la sede per elencarle una ad una, le sintetizzo dicendo:

1. da tempo constatavo che non c’era squadra, che mancava l’indispensabile raccordo tra organismi di partito (?) e rappresentanze istituzionali;

2.    non era stato colto, o non voleva esserlo, il mio tentativo di coinvolgere su fatti di rilevanza politica sia i colleghi consiglieri, sia la dirigenza di partito, sia i referenti nelle varie istituzioni ed enti sovra comunali.

Ho avuto modo di registrare che le incomprensioni, le distrazioni, i disimpegni si sono aggravati fino a diventare incolmabili divaricazioni, di merito e di metodo, nel modo di intendere il ruolo di opposizione (es. bollette acqua, mozione d’indirizzo edificio via fontana, incompatibilità sul PRG, etc.).

La convivenza da separati in casa varrebbe solo ad alimentare l’equivoco o, peggio, il cortile, le illazioni e le contraddizioni fra consiglieri dello stesso gruppo (che hanno avuto eco anche in recenti esternazioni a mezzo stampa), ritengo, pertanto, sia giunto il momento di formalizzare in modo definitivo la cosiddetta “presa di distanza”.

In questi anni di esperienza consiliare sono stato considerato eccessivamente duro nei toni, a volte anche aggressivo, ma in nessuna occasione ho dato prova di essere animato da volontà distruttiva e ritengo di avere agito sempre entro i limiti della cosiddetta dialettica politica propria del confronto fra maggioranza ed opposizione.

Ho esercitato il mio ruolo con passione civile, con tensione ideale e soprattutto con senso di responsabilità, sottolineando la nostra tra virgolette identità di opposizione moderata e costruttiva.

 

Non di rado, anche se raramente con successo, ho avanzato proposte ritenendole nell’esclusivo interesse di Modica e dei Modicani.

Non ho mai cavalcato atteggiamenti ostruzionistici, meno che mai ho profferito ingiurie o accuse calunniose, neanche quando il confronto in consiglio si è fatto aspro e duro, anzi in questi momenti sono stato proprio io a patire termini a dir poco offensivi.

Resto convinto che il mio ruolo dovrà continuare ad essere quello di prima, cioè quello di consigliere di opposizione, fermo, deciso e proponente, ma anche con l’onestà intellettuale di votare a favore delle proposte dell’Amministrazione Comunale e della maggioranza consiliare quando queste lo meritino.

Ho già detto in alcune mie precedenti dichiarazioni: “… Modica su tutto”, poi ho aggiunto “… la dignità su tutto”, pertanto, oggi non posso condividere una opposizione fine a se stessa, sempre e comunque finalizzata a distruggere.

Non mi si addice il ruolo di opposizione cieca ed ispirata dall’esclusivo interesse di fazione, di partito, da “… basta ca faciemu scrusciu …”, meglio ancora se facciamo rovine in campo avversario anche se questo produce danni alla Città.

A chi ritiene che il Kalashnikov sia la migliore arma per chi assedia chi viene considerato nemico, faccio notare che da ultimo, e ripetutamente, ha prodotto fuoco amico.

Ero e sono ancora di più oggi convinto che il “bene comune” non deve rappresentare una mera declamazione, bensì il vero fine degli eletti, giusto appunto a questo fine deputati dal corpo elettorale in qualunque istituzione.

Coerentemente a quanto evidenziato, al fine di eliminare ogni residuo margine di equivoco, formalizzo la dichiarazione di uscita dal gruppo consiliare PID e la mia nuova posizione di consigliere comunale indipendente.

Dichiaro, altresì, le mie dimissioni da componente e vice presidente della 5^ commissione consiliare permanente (sviluppo economico, etc…), ciò al fine di evitare che tali ruoli possano essere ritenuti derivanti dalla mia precedente appartenenza politica, ancorché non abbiano mai avuto tale genesi.

Chiedo infine che le superiori dichiarazioni siano trascritte nei verbali della odierna seduta consiliare e che la presente nota sia assunta agli atti del Comune.

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