NUOVO TEATRO DELLA SCUOLA QUASIMODO DI RAGUSA

“Aspettiamo ancora che sia pubblicato il nuovo bando per l’affidamento della gestione del teatro-auditorium della scuola Quasimodo. Dopo l’inaugurazione dello scorso 17 dicembre e dopo che è andata deserta l’aggiudicazione riferita al primo bando, pubblicato nello scorso mese di settembre mentre a novembre si era preso atto del nulla di fatto, per le condizioni eccessivamente onerose con cui lo stesso ero stato predisposto, ci attendiamo che l’Amministrazione comunale possa dare un impulso alla definizione delle nuove regole affinché le stesse possano risultare allettanti per gli eventuali gestori”. Lo dice il consigliere comunale Elisa Marino manifestando la propria perplessità per il fatto che sul delicato argomento, nonostante sia trascorso già parecchio tempo, non sia stato ancora compiuto alcun passo in avanti. “Mi auguro che il nuovo anno possa portare consiglio all’Amministrazione comunale di Ragusa – aggiunge Marino – e che, soprattutto, in fase di definizione del nuovo bando, ci si confronti con chi ne sa di più, vale a dire i sodalizi teatrali che operano sul nostro territorio, per predisporre una offerta che abbia i piedi per camminare e che consenta finalmente a questa realtà di potere offrire un cartellone di iniziative magari già per questo 2016. Non vorremmo che, come sempre, visto che la Giunta Piccitto non ne vuole sapere di ascoltare i suggerimenti di chi ne sa di più su determinati argomenti, si faccia trascorrere tempo prezioso e si perda l’opportunità di arricchire la già vasta offerta culturale del nostro territorio. Fatto il teatro, infatti, occorre adoperarsi affinché lo stesso funzioni nel modo migliore. Non sarebbe concepibile fare trascorrere altro tempo senza che ci si attivi nella maniera più corretta per permettere il pieno utilizzo della struttura. Soltanto se si elimineranno tutte le condizioni capestro che erano state predisposte nel primo bando, pur con la consapevolezza che il Comune dovrà comunque trarne il proprio vantaggio, anche se minimo, si potrà finalmente arrivare alla meta nella maniera più corretta possibile. E questo lo diciamo perché, al pari di quanto accaduto con altri bandi, che sono andati per buona parte deserti, anche questo rischia di fare la stessa fine”.

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