Il team di Cardiologia diretto dal dottor Antonino Nicosia presso l’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa ha ricevuto un importante riconoscimento dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza, che ha rilasciato alla U.O.C. Unità Coronarica-Cardiologia-Emodinamica il marchio “Ospedali d’Eccellenza 2024”. Questo marchio, registrato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è considerato sinonimo […]
NUOVE SCOPERTE PER IL DIABETE DI TIPO 2
09 Lug 2012 08:55
L’ultima scoperta sul diabete di tipo 2 arriva dallo studio Today i cui risultati sono stati presentati al 72°Congresso dell’American Diabetes Association a Philadelfia: i ragazzi con diabete di tipo 2 hanno, rispetto agli adulti, una patologia con progressione molto piu’ rapida, un tasso maggiore di complicanze e una necessita’ precoce di terapia di combinazione o insulinica.
”Ora si ha la fotografia precisa di una malattia che fino a 20 anni fa quasi non esisteva” – afferma Carlo Bruno Giorda, – presidente nazionale dell’Associazione medici diabetologi (Amd).
La causa del diffondersi di questo fenomeno è da ricercarsi nel maggiore impatto esercitato dall’obesità e, non a caso, ha iniziato a manifestarsi proprio negli Usa dove il tasso di obesità è altissimo e sempre in aumento.
Nello studio sono stati inclusi 699 ragazzi (eta’: 10-17 anni) trattati con metformina (1.000 mg bis/die) per conseguire un livello di HbA1c inferiore a 8%. In seguito, i partecipanti sono stati randomizzati a proseguire la terapia con la sola metformina, oppure a passare a metformina combinata con rosiglitazone (4 mg bis/die) o a un programma di interventi sugli stili di vita mirato a perdere peso. Circa il 50% dei ragazzi ha risposto bene alla metformina. Inoltre la combinazione di metformina e rosiglitazone ha ridotto del 25% la necessità di passare alla terapia insulinica.
Si sono avuti i anche da noi casi sempre piu’ frequenti di adolescenti con insulinoresistenza, ipertensione e dislipidemia. Finora però non era noto il decorso della malattia, che si riteneva fosse più blando; invece è in grado di procurare un notevole danno d’organo renale e retinico già a 20 anni”.
Tutto questo significa che, a prescindere dalle terapie farmacologiche, ciò che è assolutamente fondamentale è cambiare la cultura della qualità degli stili di vita. PREVENZIONE, PREVENZIONE, PREVENZIONE.
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