NOTA DELLA CARITAS DI NOTO SULL’ALLUVIONE DEL MESSINESE

I tragici fatti accaduti nel messinese impongono a tutti una riflessione seria e l’attivazione urgente di politiche per la salvaguardia di ogni nostro territorio. Se è necessario rispondere subito con interventi di sostegno alle popolazioni colpite, cosa che la Caritas sta facendo attraverso la vicinanza e l’accompagnamento delle fasce più deboli, è altresì doveroso evitare di fermarsi a quel senso di rabbia e impotenza che non si tramuta in capacità di individuare ciò che è giusto e necessario fare. Dinanzi all’incapacità mostrata dalle istituzioni, ai vari livelli, di riconoscere le vere priorità del Paese, come cittadini dobbiamo tornare a riprenderci il ruolo che ci compete, ovvero quello di controllori del mandato elettorale che affidiamo ai nostri rappresentanti politici, chiedendo loro conto e ragione delle loro scelte.

È necessaria un’agenda di lavoro che abbia come priorità le esigenze reali delle comunità e non altro, come le scandalose spese militari che vedono il nostro Paese impegnare 13 miliardi di euro per l’acquisto dei tornado JSF mentre somme della stessa entità vengono poi tagliate da altri settori vitali come, appunto, la prevenzione e la tutela del territorio. Ci chiediamo: perché si continuano a favorire costruzioni, escavazioni e forti speculazioni in zone ad alto rischio idrogeologico?

Perché non diventa motivo di coesione e di aggregazione delle comunità la difesa dell’integrità dei luoghi? E questo, non solo per gli obiettivi turistici (non sempre peraltro concretizzati!), ma soprattutto perché solo con il rispetto, la cura e la custodia del creato è possibile garantire ai nostri figli un futuro di reale serenità. La storia, anche recente, ci ha mostrato tutta la fragilità di comunità fondate sul profitto e sulla modernità tecnologica, che poco o niente hanno potuto fare dinanzi a violentissimi eventi naturali a causa di scelte imprudenti, se non totalmente sbagliate e all’inadeguatezza di sistemi di difesa e di prevenzione attuati nel territorio. Per questo diventa necessario, confortati da lotte di intere comunità per la salvaguardia del proprio territorio, ricordarci che siamo parte di un tutto. È l’insieme che va curato, custodito e reso bello: solo così potremo lasciare in eredità alle future generazioni una terra pacificata e giusta dove ciascuno, anche il più piccolo, potrà sentirsi al sicuro.

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