NON CI VUOLE IL PERMESSO PER DIFENDERE IL SINDACO

Caro aspirante alla carica di sindaco Salvatore Battaglia, perché si scalda tanto? Non le si può dire nulla che subito viene colto dall’ira. Ha i nervi a fior di pelle, tanto che ogni cosa che le viene detta genera reazioni sproporzionate. Inoltre si mette di impegno per cadere in errore.

Ha detto di non volere usare strumentalmente l’episodio della rapina, eppure se ne è servito (strumentalmente quindi) per parlare male dell’amministrazione comunale. Le hanno fatto notare questa cosa e ha risposto che parlando di “politiche che non hanno favorito quella parte della città” non si riferiva all’azione amministrativa. Non ci casca nessuno, la frase era chiara e non lasciava molte interpretazioni.
Poi si è lamentato che il Sindaco Dipasquale ha chi lo difende. Veda, la politica funziona così: quando viene attaccato il garante della coalizione si viene attaccati tutti e quindi si è legittimati a rispondere con o senza il “permesso” del Sindaco. E questo vale per gli assessori e per qualsiasi altro membro dell’amministrazione. Caro Battaglia, lei questo lo sa e quanti sono nel Mpa sanno bene come funziona, perché anche loro quando facevano parte della coalizione venivano difesi se attaccati. Infatti, non appena è stato detto che (secondo noi) si stava sbagliando qualcuno è subito corso a difenderla, come è giusto che sia. Ma non aveva detto che bisogna difendersi da soli?
Inoltre, nessuno dice che al centro storico va tutto bene, anzi, come ben saprà si sta lavorando per la riqualificazione con i posteggi e la successiva pedonalizzazione del quartiere, ben consapevoli che bisogna fare qualcosa. Lasciamo stare, poi, la questione del rifinanziamento della legge su Ibla: ormai anche le pietre sanno che Lombardo non era d’accordo. Per quanto riguarda l’università, nel comunicato della Lista “Ragusa Grande di nuovo” si legge chiaramente una richiesta al Governatore affinché si impegni per fare partire il quarto polo. Nessuno mai si è sognato di dire che è Lombardo a non volere, anzi tutti diciamo che i problemi stanno ad Enna e non a Catania. Per una volta che non ce la prendiamo con chi viene dal vulcano, per forza ci dovete mettere in bocca cose che non abbiamo detto e che non pensiamo.
Anche per lei, caro Battaglia, vale il consiglio che abbiamo già dato ad altri: prima di rispondere, riflettete bene perché se vi fate prendere dalla rabbia e dalla fretta siete voi quelli che avvelenano il clima della competizione elettorale.

 

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