NICOSIA: UNA SCELTA CONIGLIESCA E FARSESCA

In relazione al paventato accorpamento della provincia di Ragusa con quella di Siracusa, il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, ha dichiarato che “si era parlato dell’eliminazione delle Province e abbiamo invece subito il commissariamento della sola provincia di Ragusa”.

“Siamo contenti per la scelta del commissario straordinario Giovanni Scarso – ha continuato Nicosia – ma siamo altresì del tutto scontenti del fatto che la Provincia di Ragusa sia stata l’unica penalizzata con il commissariamento e, quindi, con l’annullamento degli organi democratici. Ora cominciamo a leggere di accorpamenti e di ipotesi di accorpamento. Se è vero che si risparmiano svariate decine di milioni di euro con l’accorpamento, non si capisce, allora, perché non si vada all’eliminazione totale delle Province. L’accorpamento è una scelta solo ed esclusivamente penalizzante, perché renderà ancor più distante queste realtà dai territori; già ne avvertivamo la distanza politica e di intervento, tanto che abbiamo salutato la provincia di Ragusa come un ente che, purtroppo, è stato solitamente una matrigna nei confronti della città di Vittoria e del versante ipparino; non vorremmo, adesso, ricadere tra braccia di Province come quelle di Siracusa o di Catania, ancora più lontane, che non farebbero minimamente gli interessi della realtà del Sud – Est siciliano. Ecco perché, da provincia virtuosa, possiamo accettare la eliminazione, che è un esempio di economia, di solidarietà, di attività politiche, di mancanze di aiuti rispetto ad altri territori regionali e che fa da se. Possiamo accettare l’eliminazione della provincia di Ragusa, anzi salutarla come una scelta rivoluzionaria in positivo e fondamentale, insieme, però, all’eliminazione di tutte le Province d’Italia. Così come andrebbero eliminate le strutture ministeriali assolutamente inutili; è, però, assolutamente inaccettabile l’ipotesi di macro province che renderebbero ancora più distanti e inutili questi enti rispetto alle esigenze di questo territorio; esistono già le aree e le città metropolitane, iper attenzionate dai finanziamenti regionali; non possiamo permettere che, con l’ulteriore creazione di macro province, acquisiscano grandissimo rilievo, grandissima importanza ed ulteriore finanziamenti a discapito delle altre località territoriali proprio le grandi aree metropolitane. A questo punto ci vuole un sussulto di orgoglio e di dignità non soltanto di tutti gli Amministratori locali, ma anche dei livelli regionali e nazionali, per andare fino in fondo a questa riforma, varare una riforma costituzionale e dire: eliminiamo totalmente le province e i consorzi tra i Comuni liberamente organizzati si dotino di quelle realtà che, tramite consorzio, appunto, possono raggiungere obiettivi similari. L’accorpamento delle Province è il peggior male possibile: la scelta conigliesca e farsesca di quella che doveva essere una rivoluzione epocale per eliminare gli sprechi”.

 

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