Nel territorio di Ragusa possono costruire in zona agricola soltanto gli agricoltori. Basta villette. La sentenza del CGA

Dopo l’ordinanza del 25 settembre 2015 con cui il TAR di Catania aveva sancito che nelle aree tutelate dal Piano Paesaggistico di Ragusa chi vuole costruire in zona agricola deve dimostrare di svolgere la professione di agricoltore, ora giunge la sentenza del CGA n. 325 del 20 maggio 2020 che dichiara che su tutto il territorio del comune di Ragusa dalla montagna al mare , e non solo nelle zone tutelate, gli unici soggetti autorizzati a poter costruire una abitazione in zona agricola sono sempre e soltanto gli agricoltori, e che costruire in zona agricola più unità immobiliari e venderle è considerata lottizzazione abusiva.

Ad annunciare la sentenza è Legambiente Ragusa che da sempre si batte per questo e ha sostenuto questa tesi: dunque, non si possono costruire residenze civili in zona agricola.

Villettopoli è finalmente finita – si legge in una nota, e aggiungono: “Dopo 12 anni costellati di delibere di consiglio comunale intrise di falsità pur di permettere agli amici di costruire villette in campagna , di informazioni fuorvianti fornite da dirigenti del comune di Ragusa alla Regione Siciliana per fare archiviare le ispezioni richieste da Legambiente , di ostacoli alle richieste di accesso agli atti presentate dall’associazione , di lettere anonime di minacce ai dirigenti di Legambiente, la verità è stata finalmente ristabilita. Il paesaggio e l’ambiente sono beni di tutti e non a disposizione di pochi.

Chi ha interesse a vivere in campagna può sempre farlo ristrutturando edifici esistenti e non ha che l’imbarazzo della scelta. Sono migliaia gli edifici rurali abbandonati o dismessi da ristrutturare anche di pregio , come peraltro diversi cittadini hanno cominciato a fare.

Ci aspettiamo ora che il comune di Ragusa non rilasci più concessioni edilizie per villette residenziali in zona agricola e che i principi dell’art. 48 siano interamente inseriti nel nuovo PRG. Dopo il coronavirus anche a livello locale è necessario ripartire dalla green economy. Basta più cemento nelle nostre campagne”.

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