MUSEO ARCHEOLOGICO

 “Già a luglio del 2015 il Laboratorio politico 2.0 era intervenuto denunciando la scarsa attenzione in ambito culturale con particolare riferimento alla gestione dei musei della città di Ragusa. Puntammo l’attenzione, allora, sulla Raccolta Civica Cappello, sul Museo della Ragusanità, sul quello dell’Italia in Africa e, ovviamente, anche sull’Archeologico di Ragusa. Ci dissero che eravamo allarmisti, ma adesso il problema si ripropone”. Lo dichiara il portavoce del Laboratorio politico 2.0, Sonia Migliore.

“Avevamo parlato di rete museale, di “polo” – continua Migliore – in tempi non sospetti. Un progetto impegnativo che, quando ricoprivo la carica di assessore comunale alla Cultura, avevo tentato di avviare. Nel tempo la situazione è peggiorata perché, nonostante le belle parole di tutti sulle necessità e l’importanza di compiere alcuni passi in questa determinata direzione, vi è stato, invece, un progressivo tirare i remi in barca da parte soprattutto della classe politica che governa l’isola come da parte di chi amministra la città. Criticammo la cattiva gestione della raccolta Cappello e del Museo del Tempo Contadino, più di recente ci siamo scagliati contro la scelta di non nominare come responsabile del Polo provinciale l’archeologo Giovanni Distefano. Siamo, comunque, ancora in tempo per fare qualcosa che inverti la tendenza”.
“Ottima è l’idea proposta da Gianni Bocchieri insieme a Costanza e Vicky Di Quattro e Clorinda Arezzo – continua Migliore – perché quella è l’unica via percorribile: fare rete. Un’espressione frequentemente abusata che, però, in questa occasione rappresenta la chiave per risolvere non solo il problema relativo al Museo Archeologico Ibleo, ma la gestione di tutte le strutture museali, ma anche culturali della città”.
“Il territorio provinciale nel complesso, uscendo dalla logica dei singoli Comuni – dichiara ancora Migliore – soffre dell’assenza di un’azione comune da parte della politica che, su certi temi, non dovrebbe avere alcuna divisione. Mentre ci si arrovella su come limitare l’azione politica di chi non è al governo, in altri territori che possono offrire meno del nostro ma sono meglio organizzati, accedono a finanziamenti, sviluppano progetti e progrediscono”.
“Rivolgo l’appello, quindi – conclude – a tutte le forze politiche perché si possano raccogliere le energie intorno a un’unica proposta da valutare collegialmente. Quella del turismo per Ragusa (e dell’intera provincia) è una sfida che il nostro territorio può essere in grado di vincere, anche se al momento, purtroppo, si stenta proprio a stare in partita”.

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