Mostrò il sedere alla polizia: Pippo Gurrieri, No Muos, assolto in appello

Pippo Gurrieri è stato assolto nel processo di appello richiesto dalla difesa (avv. Paola Ottaviano) in seguito alla condanna a 6 mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali, relativamente al reato di “offesa all’onore e al prestigio dei pubblici ufficiali in servizio”, durante il Trekking NO MUOS del 21 agosto 2016.

In quell’occasione vennero denunciati 24 tra compagne e compagni, accusati di reati vari: dall’avere organizzato una manifestazione non autorizzata, al danneggiamento delle recinzioni della base USA, dall’aver ostacolato il riconoscimento dei “danneggiatori”, al travisamento, e, infine Pippo, per aver mostrato il sedere ad alcuni operatori (poi rivelatisi) di polizia, esclamando: “Arripigghia chistu!”.

A conclusione del dibattimento, il 16 gennaio 2020, tutti gli imputati erano stati assolti, eccetto Gurrieri, assolto per altri due reati contestati, ma non per l’affronto del sedere. Evidentemente era il “prescelto” a fungere da vittima sacrificale per quella giornata di lotta NO MUOS trascorsa passeggiando in Sughereta, il cui lungo processo stava per concludersi in un nulla di fatto.

La Corte d’Appello di Caltanissetta, le cui motivazioni saranno rese note tra trenta giorni, il 17 febbraio ha ritenuto che “il fatto non costituisce reato”, assolvendo Pippo dalla condanna ricevuta in primo grado.

 

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