È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MODICANO RESPONSABILE DI “ATTI PERSECUTORI” (STALKING) AGLI ARRESTI DOMICILIARI
29 Gen 2013 07:18
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Personale della Squadra Mobile di Ragusa ha eseguito, nei confronti del modicano G.R. artigiano di anni 42, responsabile dei reati di cui agli artt. 612-bis. e 582, 61 n.2 c.p (atti persecutori – c.d. stalking e lesioni personali aggravate) in danno di una libera professionista quarantacinquenne, la misura cautelare degli arresti domiciliari prevista dall’art. 272 – c.p.p, a causa di una serie di atti vessatori inflitti alla vittima consistite in continue intrusioni nella vita privata e comunicazioni telefoniche ripetute e indesiderate, al punto da provocare alla malcapitata un forte stato di ansia e paura. In particolare il molestatore era solito effettuare veri e propri “ blitz” nei locali pubblici frequentati dalla ex fidanzata, nonché presso le abitazioni degli amici in comune.Gli esiti investigativi forniti dalla «sezione specializzata» della Squadra Mobile sono stati posti a fondamento della misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modica Dr. Elio Manenti, su richiesta del P.M. Dr.ssa Alessia La Placa. |
Di recente la vita della vittima era diventata particolarmente difficile per timore di ricevere nuove molestie; aveva paura di uscire di casa fino al punto di trascurare l’attività lavorativa di libero professionista, peraltro espletata in vari centri di questa provincia, temendo seriamente per la propria incolumità personale e la gestione della quotidianità.
La condotta posta in essere dal persecutore era finalizzata al tentativo di recuperare il rapporto sentimentale precedente e successivamente, vista la negativa, per vendicarsi per essere stato “mollato”. In situazioni normali, quando si cerca di stabilire una relazione con qualcuno, gran parte delle persone è in grado, dopo alcune risposte negative, di comprendere che l’altra persona non è interessata. Ma l’indagato evidentemente non si è reso conto che il continuare a insistere ulteriormente poteva significare dare inizio ad una condotta di stalking.
Lo stalking come noto, distrugge la vita delle persone – non solo quella della vittima, ma spesso anche quella dei famigliari. Ogni aspetto della vita della vittima può essere influenzato negativamente da questa esperienza – relazioni sociali, lavoro ed assetto della vita quotidiana. Questo aspetto differenzia lo stalking dalle normali interazioni sociali.
Così come più volte fatto risaltare dagli operatori, non bisogna mai sottovalutare queste situazioni: occorre essere consapevoli che sono molto rischiose in quanto soggette ad escalation; non esitare a rivolgersi alla Polizia di Stato: gli operatori sapranno consigliare la vittima e darle un aiuto professionale.
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