Modica: “Quelle antenne non le vogliamo”. Le proteste

Continuano le proteste a Modica per l’installazione delle antenne di telecomunicazioni per la telefonia cellulare. Sono i cittadini che risiedono nella zona, ma anche alcuni esponenti politici, a chiedere che ci si tuteli prima dell’installazione delle suddette antenne.

Vito D’Antona, esponente di Sinistra Italiana, spiega che è emerso che per una delle due aree individuate sia stata emessa un’ordinanza di sospensione dei lavori, al fine di eseguire ulteriori verifiche per individuare una diversa ubicazione per l’impianto. Per l’altra area, invece, sono stati richiesti chiarimenti all’impresa coinvolta.

Sembrerebbe, secondo le informazioni fin’ora disponibili, che nel territorio di Modica siano previste complessivamente quattordici antenne da installare, delle quali sei sono già state autorizzate.

Il consigliere Spadaro ha avanzato la richiesta per una riunione del Consiglio Comunale al fine di ottenere informazioni precise sul numero di richieste di autorizzazione per l’installazione degli impianti, il numero di autorizzazioni già rilasciate, le relative ubicazioni e la distanza dalle abitazioni.

Vito D’Antona, chiede all’amministrazione comunale di esaminare attentamente tutte le richieste di installazione di impianti pervenute fino a oggi. È necessario valutare attentamente le caratteristiche tecniche degli impianti, la loro collocazione, il tipo di emissioni, possibili interferenze dovute all’altezza delle antenne e acquisire tutti i pareri e le valutazioni necessarie da parte delle autorità competenti.

UNA PETIZIONE POPOLARE

Al sindaco di Modica, Maria Monisteri, è stata anche indirizzata una raccolta firme da parte dei residenti dell’area di Piazzale Bruno, chiedendo di emettere, in autotutela, tutti i provvedimenti di sua competenza per la sospensione prima e la revoca dopo del provvedimento amministrativo autorizzatorio all’avviata installazione di un’antenna 5G nella Variante SS 115.

“Non è possibile avere un’antenna di 34 metri attaccata ad un bombolone del gas GLP e ad una cabina dell’Enel, circondata da palazzo dove abitano 60 famiglie e 300 persone, oltre al centro commerciale”. I cittadini parlano di “bomba sui nostri balconi” e poi aggiungono: “il Sindaco, persona perbene e madre di famiglia, ha assicurato alla stampa che avrebbe preso a cuore il problema. Siamo fiduciosi che sarà dalla nostra parte”.

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