Modica: Museo delle tradizioni popolari, si chiede l’intervento della Soprintendenza

Continua a far discutere l’ormai celeberrima delibera n. 151 del 17 maggio della Giunta municipale di Modica: stiamo parlando del museo delle tradizioni popolari “Serafino Amabile Guastella”, realizzato dall’associazione Serafino Amabile Guastella e ubicato a Palazzo Mercedari.

Tanti i punti che fanno pensare: innanzitutto, la nomina a vita del direttore scientifico, la professoressa Grazia Dormiente. Risulta veramente molto strano che una giunta possa decidere di dare un incarico a vita, una cosa non prevista dal nostro ordinamento giuridico, a parte per gli ex presidenti della Repubblica. Inoltre, ci sono forti perplessità anche il trasferimento dei beni del museo.

A sottolineare la stranezza è il consigliere Vito D’Antona che chiede l’immediato intervento della Soprintendenza. In una nota, infatti si legge:  “Con lo stesso provvedimento, per il quale abbiamo chiesto la revoca, l’Amministrazione Comunale ha inteso disciplinare, in un modo che si ritiene palesemente approssimativo e privo di riferimenti normativi e regolamentari, propri di un delicatissimo adempimento, le modalità di trasferimento e di gestione del predetto Museo.

Nella deliberazione si fa riferimento ad un vincolo imposto dalla Regione Siciliana al Museo etnografico, discendente dalla “ .. assegnazione di menzione di eccezionale interesse etno-antropologico ..”, riconoscimento dal quale, per legge, dovrebbe discendere una particolare attività di tutela e vigilanza dei beni costituenti il Museo da parte di codesta Soprintendenza”.

Dalla lettura del provvedimento, segnala D’Antona, non risulterebbe alcuna interlocuzione con la Soprintendenza “in ordine alle modalità e ad eventuali autorizzazioni circa il trasferimento di proprietà del Museo”.

Infine, sul regolamento della struttura, dichiara: “Il suo inestimabile valore culturale e scientifico, legato indissolubilmente alla identità ed alla tradizione del territorio e frutto di un lungo, volontario e appassionato lavoro di alcuni illustri cittadini modicani, impone una regolamentazione che non sia improvvisata, oltre che a rischio di illegittimità, come invece risulta nel provvedimento in ordine alla direzione e al personale da destinare al Museo, ma che sia preventivamente disciplinata e concordata con la Soprintendenza e frutto di una impostazione a garanzia di una conservazione e di una fruizione del Museo le più ampie e competenti possibile, che soltanto la Soprintendenza ai Beni Culturali può istituzionalmente offrire”.

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