MODICA AL CENTRO:” DESTINAZIONE PALAPOSTE ILLEGITTIMA E CONTRADDITTORIA.

“Abbiamo appreso dalla stampa, e senza che nessuno ne abbia informato in via preventiva il Consiglio Comunale, che l’Amministrazione ha deciso di avviare all’interno del Palazzo delle Poste di Corso Umberto, lavori di ristrutturazione finalizzati alla allocazione in quella sede degli uffici finanziari dell’Ente, ed in particolare dell’ufficio di riscossione dei tributi comunali”.

“Tale scelta non solo non ci trova assolutamente d’accordo, ma presenta diversi profili di illegittimità amministrativa, con specifico riferimento alla destinazione vincolata dell’immobile ed ai vincoli che derivano dalla delibera con la quale il consiglio comunale diede mandato all’allora amministrazione di contrarre mutuo per acquisire al patrimonio comunale l’immobile”.

Lo sostengono i consiglieri comunali di “Modica al Centro”, Giorgio Stracquadanio e Maurizio Di Mauro, i quali aggiungono:

“La delibera, su specifica richiesta dell’allora opposizione di centrosinistra, di cui questo Sindaco faceva parte, ed in particolare su richiesta specifica dell’allora capogruppo dei Ds, accolta dall’intero consiglio all’unanimità, recava come condizione essenziale all’acquisto dell’immobile che lo stesso venisse destinato a centro servizi culturali o turistici, al servizio del centro storico, e che, soprattutto, in ogni caso, non venisse mai destinato ad uffici comunali, al fine di evitare che il Comune si appesantisse di ulteriori oneri rispetto ad un patrimonio già in grado di soddisfare l’esigenza di ospitalità dei servizi comunali”.

“Rispetto a tale obbligo, non solo l’Amministrazione ha derogato illegittimamente, ma lo ha anche fatto senza che lo stesso venisse determinato da una delibera del Consiglio Comunale, unico organo competente, avendo lo stesso consesso provveduto a porre il vincolo con apposita delibera”.

“Sorprende dunque che il Presidente del Consiglio Comunale non intervenga per far rispettare la volontà del consiglio e per richiamare l’Amministrazione all’obbligo del rispetto dei ruoli e delle funzioni”.

“Se non sorprende l’incapacità a programmare e l’arroganza del Sindaco e dell’Amministrazione, stupisce l’atteggiamento del Segretario Comunale che, da garante del rispetto delle regole, avrebbe dovuto dare parere contrario al cambio di destinazione dell’immobile, seppure temporaneo, richiamando l’Amministrazione, in assenza di una deliberazione specifica del Coniglio Comunale, a rispettare quanto statuito nella delibera di autorizzazione alla contrazione del mutuo ed all’acquisto del Palazzo”.

“Per tali ragioni chiediamo che il Segretario Comunale ed il Presidente del   Consiglio Comunale, ciascuno per la propria parte, ristabiliscano la legittimità dell’unico atto regolarmente esitato ed impediscano che un bene pubblico venga distratto dalla finalità per la quale è stato acquistato con fondi pubblici”.

“Assume poi un aspetto paradossale l’iniziativa per la quale il più importante immobile oggetto del progetto di alienazione degli immobili  comunali, tramite il quale si è garantito il rispetto delle norme di bilancio, invece di essere venduto, venga utilizzato impropriamente,  dimostrando, come peraltro già avvenuto per gli impianti sportivi, “Vincenzo Barone” in testa, che quel piano è irreale e non realizzabile e dando perciò ragione ai rilievi mossi al bilancio”.

 

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