Ministri e passerelle a Vittoria, Fratelli d’Italia contro gli “informatori distratti” dei rappresentanti di governo. Ma chi sono?

Fratelli d’Italia della provincia di Ragusa  contesta alcune dichiarazioni del ministro Salvini e parla anche della visita a Vittoria degli altri due ministri, Di Maio e Bonafede e dice:  “A Vittoria serve lo Stato accanto ai cittadini”.

E’ sulla tragica vicenda dei due cuginetti, Simone e Alessio D’Antonio, travolti e uccisi da un suv killer a Vittoria e sulle recenti visite in città dei ministri Di Maio e Bonafede che il comitato provinciale ibleo di Fratelli d’Italia, guidato da Salvatore Sallemi, prende posizione.

“Oltre a rinnovare il nostro dolore e la nostra vicinanza alle famiglie colpite da una tragedia immane – spiega il comitato di FdI – non possiamo non sottolineare l’unica cosa che serve a Vittoria e che nessun ministro ha sottolineato: in città serve chiara, forte e netta la presenza dello Stato. Uno Stato forte – con uomini, mezzi, investigatori sul territorio – fa paura alla mafia e al crimine. È questo l’impegno che chiediamo al governo.

Uno Stato forte sul territorio fa si’ che il cittadino non si senta solo dinanzi alla criminalità. Uno Stato che si intesti una volta per tutte le battaglie dei nostri agricoltori le cui imprese chiudono costantemente creando solo povertà e disperazione.Uno Stato che investa in questo territorio in termini di sviluppo e quindi di legalità “

“Fa male a tutta la comunità e alla sua immagine – prosegue la nota di FdI – sentire paragoni con Locri e Corleone. Scaricare la colpa sui vittoriesi è un gioco al massacro che non possiamo e non vogliamo accettare. Gli informatori “distratti” dei Ministri hanno riferito che proprio dal momento dello scioglimento del consiglio comunale legittimamente eletto, il cittadino vittoriese sente fortissimo il senso di abbandono da parte dello Stato? I ministri,  sanno che da quando il Comune è commissariato i servizi, i controlli, l’ascolto della comunità sono ridotti all’anno zero?”.

“Gli organi ministeriali che magari hanno riferito “notizie” circa l’omertà dei vittoriesi, sono gli stessi a cui l’allora sindaco Moscato aveva lanciato l’allarme – con note e note protocollate – sull’agromafia e che non hanno mai risposto. Gli stessi che, alla richiesta di aprire un tavolo nazionale sull’emergenza agromafia, hanno fatto sempre orecchie da mercante. A nulla serve scaricare la colpa su una comunità che attende da anni controlli, vigilanza, operazioni di polizia, ma che sinora non ha visto nulla di tutto ciò”.

“Gli “informatori” distratti del ministro Salvini evidentemente non gli hanno raccontato delle iniziative dell’allora sindaco Moscato nei confronti delle aziende dei Greco come l’inibizione all’ingresso del mercato ortofrutticolo o come il diniego ad una speculazione edilizia per centinaia di migliaia di euro? O nemmeno le denunce pubbliche con tanto di nomi e cognomi e sostenute da tutta la parte sana di Vittoria.

A chi giova nascondere che a seguito delle denunce pubbliche dell’allora sindaco Moscato quest’ultimo è stato oggetto di minacce da parte di soggetti condannati per mafia? A chi giova discriminare un’intera comunità quando l’assenza dello stato permette proprio alla criminalità di riorganizzarsi e di sentirsi impunita? Dimenticanze, assenze, accuse che non onorano nessuno e che gettano sale su ferite che hanno bisogno di azioni serie e concrete per guarire.

La tragedia della morte dei piccoli Alessio e Antonio diventi momento di riscatto per la comunità locale ma allo stesso tempo faccia in modo che che lo Stato agisca concretamente in modo da riparare ad anni di assenza, ritardi ed omissioni che hanno permesso alla criminalità organizzata di riorganizzarsi nel territorio”.

Fin qui la nota di Fratelli d’Italia, ci resta solo un interrogativo. Ma chi sono questi informatori distratti? Se Fratelli d’Italia lo sa, faccia i nomi.
foto tratta da diretta social Corriere della Sera

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