MILLE MOTIVI PER NON FESTEGGIARLA

Ci siamo interrogati parecchio in redazione se dare grande spazio alla festa di San Valentino, la cosiddetta festa degli innamorati. Alla fine è prevalsa l’opinione di fare una pezzo critico su questa ricorrenza, inventata dagli americani al solo scopo di dare vita ad un altro anello del consumismo più sfrenato. In effetti i denigratori di questa festa non hanno tutti i torti quando dicono che al di là del fatto di incrementare i consumi non c’è alcun motivo di andare a spiattellare il sentimento di amore (speriamo reciproco) tra moglie e marito, tra fidanzato e fidanzata, tra uomo e donna. Perché queste persone sanno se sono amate, lo vedono tutti i giorni, tutti i momenti.

Ed allora che senso ha farlo sapere agli altri (che se ne fregano!) se Giovanna ama Roberto, se nel cielo manca una stella perché ora è sulla terra, se… Insomma ci sembra un modo davvero plateale e non reale (a volte), di manifestare un sentimento che non è solo tra uomo e donna, perché bisogna includere altre categorie familiari e non. Ed alla manifestazione segue il regalo che si misura ovviamente con la qualità ed il valore dello stesso. Se poi i tempi sono brutti, se i giovani sono senza lavoro, se la crisi è davvero palpabile, chi se ne importa: oggi è San Valentino e come fanno tutti bisogna festeggiarlo e fare il regalo. Noi ci permettiamo di dire che a questa omologazione non ci stiamo. Chi ama, ama senza bisogno di gridarlo ai quattro venti e soprattutto senza l’obbligo di fare il regalo, magari costoso, magari con il credito al consumo!

 

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