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Martorana fa tris ma il gioco è quello del mercante di Venezia. Le accuse di Partecipiamo: “C’è inciucio”
08 Ago 2017 13:30
Partecipiamo, il movimento politico che fa capo a Giovanni Iacono, sente odor di inciucio a Palazzo dell’Aquila. Lo sente dopo l’ennesimo Consiglio comunale in cui, pur essendo il Movimento 5 Stelle numericamente in minoranza, è riuscito a far passare il rendiconto 2016. E se la matematica non è un’opinione, e non lo è, dice Partecipiamo, allora c’è sotto qualcosa di strano. Anche perché il “tris” che l’assessore Stefano Martorana è riuscito a portarsi a casa, ovvero prima il bilancio 2017, poi le variazioni di bilancio e adesso il rendiconto 2016, fanno apparire un quadretto che idilliaco non è. La pensa almeno così sia il direttivo che il gruppo consiliare di Partecipiamo che accusano il Movimento 5 Stelle di essere poco trasparente con gli elettori e con la città.
“Ci eravamo illusi – dice in una nota Partecipiamo – che i seguaci, nostrani, di Grillo mantenessero un po’ di roboanti promesse di campagna elettorale. Una di queste ‘storielle’ recitata dall’allora neo sindaco diceva : “da oggi il Comune è casa vostra, la casa di tutti e sarà una casa di vetro”. La storia dei fatti concreti ha ribaltato la propaganda. Ultima della serie è il rendiconto 2016. Per la prima volta, nella storia del Comune, è stato presentato un rendiconto privo del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale (tra l’altro oltre ogni termine di proroga). Hanno presentato solo una delle tre componenti del bilancio : la parte finanziaria ed il collegio dei revisori, oramai a fine mandato, ha scritto nella relazione : ”riguardo al Conto Economico e allo Stato Patrimoniale, in considerazione dei rilievi esposti al punto 1, non si è in grado di attestarne la completezza e l’attendibilità, considerato che i relativi prospetti non risultano predisposti e allegati alla proposta del rendiconto di gestione 2016”.
Ecco perché Partecipiamo ed altri avevano posto delle pregiudiziali sulla votazione in Consiglio comunale. “Nessuna assemblea elettiva rispettosa del proprio ruolo e, soprattutto, di una città che dovrebbe rappresentare, avrebbe dovuto approvare un consuntivo di bilancio privo di 2 dei 3 elementi che prescrive l’art. 227 del Testo Unico degli Enti Locali, eppure nella casa di ‘vetro’ grillina tutto ciò avviene, come su tantissime altre vicende, con assoluta noncalanche – ribadisce preoccupato Partecipiamo – Abbiamo avanzato legittima istanza pregiudiziale chiedendo di rinviare il consiglio e presentare il rendiconto di bilancio completo ma la pregiudiziale è stata bocciata perché, ancora una volta”.
Poi Partecipiamo fa i conti al gruppo pentastellato. “I grillini in aula erano 13 (la maggioranza si compone di 16) al momento della votazione per le pregiudiziali, tra ‘ridenti’ e ‘fuggitivi’ hanno ricevuto la solita ‘fortuna con la effe maiuscola’. Una ‘fortuna’ che gli fa sempre avere, da minoranza, un voto in più! Altro che ‘successo’ come viene decantato per bilancio preventivo, variazioni, rendiconti, il loro ‘successo’, pur essendo sempre minoranza, è questa costante ‘fortuna con la effe maiuscola’ che li assiste costantemente e che anche questa volta, tra arroganza e tracotanza, ha consentito ai controrivoluzionari di Grillo di approvare, ovviamente dopo l’1 di notte, un rendiconto 2016, incompleto e inattendibile!”.
fonte Michele Barbagallo – La Sicilia
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