Marina di Ragusa è un Titanic che non affonda mai

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola

Verrà il giorno. Miliardari pagheranno profumatamente la possibilità di visitare da vicino in mongolfiera la Città Inaffondabile. 

Nei giorni scorsi non è passato inosservato o sotto silenzio un servizio di Rai Sicilia dedicato interamente e deliziosamente a Marina di Ragusa e al numero crescente di spasimanti che la stringeranno in un assedio amoroso. In un record folgorante, secondo le previsioni e le prime avvisaglie e prenotazioni e presenze e movide interiori.

Le telecamere Rai si sono soffermate, incantate, sulle libere spiagge (libere) e sul porto turistico, autentico diamantino del Mediterraneo. Dove io ricordavo aprirsi in meraviglia il fu “Scalo Trapanese” (che i più giovani non possono neppure immaginare).

Marina di Ragusa viene raccontata come una delle località turistiche più belle della Sicilia e del Sistema Solare. La sontuosa spiaggia, le piste ciclabili, i neo lungomari, dal “depuratore” attrezzato e persino chioscato, fino a Punta di Mola, chioscata e sottochioscata, con viste-tramonto perdifiato che manco Miami, un po’ Sturm un po’ Drang, passando per i lidi, i bar e ristoranti, i canestri maltesi col nuovo Infopoint (a cui potremmo chiedere finalmente a cosa serve un information point a piazza Malta), e il porto appunto, il nuovo “Marsala” per i nipoti di quelli del “Marsala”.

I tappeti di chilometri di sabbia dorata e mare cristallino e, speriamo, riscaldino. 

Anche quest’anno abbiamo conquistato la Bandiera Blu, utile a certificare la qualità delle acque e dei servizi offerti ai turisti. Blu nel blu dipinto di blu.

Marina è anche un angolo a misura di famiglia, prevede tante attività e spazi per i bambini (parchi-gioco, campetti da calcetto e da basket). E per i più grandi e dinamici, offre tamburelli, padel, beach-volley, il windsurf, e sport estremi come il kitesurf, il paddleboard. E il burraco sotto l’ombrellone.

Inoltre, le piste ciclabili di Marina consentono a chiunque di far finta di correre per chilometri ammirando un paesaggio rigenerante che è poesia per la psiche, nella letteratura del relax, tra cento pagine di respiro e incantesimo. 

Il porto è diventato una delle attrazioni regine della località. I gioielli della cucina iblea, siciliana e mediterranea, sono il Canto delle Sirene. Il gelato e la granita, il colpo di grazia per ogni dietologo germanico. 

Diciamolo. Attrae sempre più turisti italiani e stranieri. E Montalbano c’entra meno. Sempre meno.

Natura, attività, strutture. Un’alchimia perfettibile certo, ma a suo modo magica. La località offre una combinazione perfetta di bellezza naturale, attività per tutti i gusti e una grande varietà di servizi. Aperitivi e apericena dello Spirito e della trascendenza. E talora del portafoglio.

La sicurezza e la pulizia delle spiagge e degli spazi pubblici sono il tentativo e lo sforzo quotidiano delle autorità locali. E dei residenti e ospiti più civili. È l’anelito della differenziata. Aneliamoci.

Qual è il segreto di questo successo? La dimensione psicologica e spaziotemporale come dilatata, un’allegria sobria, soffusa, non pirotecnica. Socratica, direi. Marina di Ragusa, più che una destinazione, un destino. E ad agosto, la conferma scientifica di tutte le Teorie del Caos.

Nel navigare tra le pagine antiche e nuove di Marina, con la scusa di trascorrere una vacanza al mare, sarete catapultati in un’esperienza immersiva quasi perfetta e indimenticabile, andrete incontro a un’emozione proustiana, un’emozione che non saprebbe donarvi neppure il vedere da vicino il Titanic “dall’oblò” di un sommergibile.

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