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MALTA: IL BOOM TURISTICO QUALE SEGRETO NASCONDE?
12 Nov 2011 05:48
La Garmon viaggi ha organizzato per 18 operatori turistici, provenienti da diverse provincie della Sicilia, un Educational a Malta. L’isola dei Cavalieri che in pochi anni ha visto crescere in modo esponenziale l’economia turistica fino a farne fonte di reddito, tra hotel, agenzie di servizio e indotto, per quasi tutti i maltesi, nasconde un segreto?
Ha spiagge private attrezzate, un piano colore uniforme, un piano pesistico che con i suoi vincoli rispetta l’architettura notevole dell’isola?
Bene. Non ha spiagge private. Solo uno degli hotel a San Julian, L’Intercontinental, gode di una spiaggetta ad uso privato;, questo perché la società proprietaria dell’albergo ha con sabbia che ha fatto arrivare dall’Iran ne ha creato una chiedendo l’utilizzo privato di una parte.
Un piano colore? nemmeno a parlarne. Vincoli paesistici?. Antico e moderno, convivono, non solo tra una città e l’altra; solo i cartelli indicano che la città cambia. Eppure tutti gli alberghi sono pieni e siamo a novembre.
A Gianni Raciti titolare della Garmon abbiamo chiesto perché secondo un operatore del turismo con quarant’anni di esperienza acquisita sul campo a Malta è possibile questo miracolo economico e la Sicilia, che senza campanilismo avrebbe tutti i requisiti partendo dal clima per finire alle scoperte archeologiche, rimane al palo.
Per prima cosa ci fa affacciare dal parapetto dell’Hotel che stiamo visitando per mostrarci l’edificio dove i ragazzi diventano “esperti” del turismo e inizia a spiegarci:
“In questa scuola imparano a programmare ma non solo. Alla fine del corso di studio fanno uno stage di un anno in varie strutture fuori Malta dove imparano la competenza e l’assunzione di responsabilità lavorativa. Da noi c’è una superficialità educativa che penalizza. Fanno uno stage di 100 che tradotto significano poche settimane dove imparano a trovare … il bagno. Non basta. Tanti alberghi significa vuol dire concorrenza. Da noi pochi imprenditori hanno in mano il territorio. Fanno tra di loro un cartello non ufficiale e non c’è nessuna concorrenza. Risultato: prezzi alti e servizi pochi. Non solo hanno una burocrazia veloce: oggi presentano un progetto, domani sanno se è realizzabile o no. L’ingegnere che costruisce la struttura si assume la responsabilità della riuscita del progetto e della qualità del risultato”.
Sembra che il segreto di quest’isola sia la scoperta dell’acqua calda. In fondo bastano: competenza, competenza, competenza.
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