M5S e Pd si tirano i capelli al Comune di Ragusa. Accuse reciproche e problemi da risolvere

Movimento 5 Stelle e Partito Democratico ai ferri corti al Comune di Ragusa. Accuse reciproche su temi, come la refezione scolastica e l’apertura del nuovo ospedale, che restano ancora irrisolti. E mentre ai cittadini interessa poco sapere di chi sia la responsabilità ma attendono invece soluzioni concrete, i due partiti si tirano i capelli, metaforicamente parlando. E cosi’ il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle attacca il Pd, accusandolo di aver sobillato le mamme per il problema della refezione scolastica, oltre a dare la colpa al Pd per la mancata apertura del nuovo ospedale quando tutti sanno che la vicenda è da ascrivere alle scelte compiute dalla direzione Asp (ancorché nominata dal precedente governo regionale). E tra complotti veri e presunti, il Movimento 5 Stelle affonda il coltello nel ventre del Pd e prende di mira il segretario Calabrese che oggi replica. Vi proponiamo i rispettivi documenti integrali. Buona lettura.

Ecco il documento del Movimento 5 Stelle: “Come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, in vista della fine del mandato, considerata l’apertura della campagna elettorale per le comunali che molti contendenti hanno voluto anticipare per esigenze personali e di partito, corre l’obbligo di mettere ordine nel dibattito politico e riaffermare alcune verità che molti vogliono travisare a loro vantaggio. Ci viene facile esprimerci perché la nostra posizione, dopo il disimpegno del sindaco non potrà essere considerata a difesa di uno solo, ma di tutta una parte politica che viene attaccata in maniera becera, strumentale e, spesso, senza alcun rispetto istituzionale. Ci riferiamo segnatamente ai comportamenti del segretario politico e dei consiglieri del Partito Democratico che, nelle ultime sedute, in relazione alle questioni riguardanti la refezione scolastica, hanno assunto atteggiamenti del tutto non consoni al ruolo delle persone e ai luoghi istituzionali. Il segretario del partito democratico, Calabrese, che ricordiamo è uno dei trombati delle ultime elezioni comunali, secondo alcuni, addirittura uno dei responsabili dell’inciucio che portò il PD alla sconfitta, vanta esperienza e competenze tali da poter pontificare, nel Palazzo, su ogni questione, arrivando, addirittura a esprimere giudizi sugli amministratori e sui consiglieri comunali, sulle loro capacità, sulle loro competenze, sul modo di amministrare che, naturalmente, è agli antipodi, altrimenti la gente non ci avrebbe votato e, forse, non ne avrebbe ancora l’intenzione. Il Calabrese ha sobillato i genitori dei giovani utenti della mensa scolastica per protestare contro l’amministrazione: a tal uopo, ha invitato i genitori a venire in Comune, in coincidenza con le sedute di Consiglio comunale, pretendendo di gestire l’agenda del sindaco e degli amministratori e quella del civico consesso, il tutto con protervia e arroganza, alzando i toni, interrompendo provocatoriamente il primo cittadino e animando, inutilmente, ogni tentativo di chiarimento. Così è stato nella prima riunione, svoltasi in sala giunta, così è stato nell’ultima di qualche giorno fa, in sala commissioni: in entrambe le occasioni i due consiglieri comunali, D’Asta e Chiavola, hanno assunto atteggiamenti nervosi e incomprensibili, vantando di essere i rappresentanti del PD: ma chi glielo dice che non sono più il primo partito e, segnatamente in Sicilia sono al tramonto ? Agli atteggiamenti scomposti in aula, faceva da contraltare il comportamento di Calabrese in sala commissioni, che si permetteva di aggredire verbalmente l’assessore, come fosse a casa sua, delirando su capacità e competenze. Occorre però evidenziare che, una prima volta, quando D’Asta tentava di interrompere la riunione in sala giunta per riportare il dibattito in Consiglio, fu apostrofato da una mamma che gli fece notare come i genitori erano interessati a parlare con il sindaco, piuttosto che assistere al dibattito in consiglio, nulla interessando della politica. Anche nei giorni scorsi, una mamma ha reagito al comportamento di Calabrese, invitandolo a non interrompere il dialogo con l’assessore, perché l’ingerenza della politica era del tutto sgradita, reazione che unita a quella dell’Assessore, ha fatto sì che la riunione, senza esponenti politici, si spostasse in sala giunta. Questi episodi, forse non a tutti noti, perché non sufficientemente evidenziati dalla stampa, forniscono una dimensione reale della vicenda che vede i genitori, per quanto agguerriti nei confronti dell’amministrazione, per il servizio mensa scolastica, del tutto stanchi dell’intervento e delle strategie politiche. Anche in occasione di un incontro di alcune mamme con dei giornalisti, in un locale pubblico, pare che qualcuno non abbia gradito l’arrivo del Calabrese che, evidentemente, era stato informato dell’incontro informale.  Sarebbe, allora opportuno, che Calabrese si dedicasse alla stesura di comunicati stampa, per il partito cittadino e per i tanti comitati creati ad arte per la campagna elettorale, c’è quello per l’ospedale, per riparare al caos provocato dal suo partito, a livello regionale, del PD, c’è quello delle contrade per riparare alle inefficienze delle passate amministrazioni, c’è quello per la mensa scolastica, con il ridicolo intreccio del comitato per le contrade che aderisce a quello per l’ospedale, solidarizza, dalla periferia, con il centro storico e, ora, partecipa anche alle riunioni per la refezione scolastica. Comprendiamo che per le prossime elezioni, che i sondaggi fanno intravedere particolarmente difficili per il PD, ci si debba aiutare con le mani e con i piedi, ma riesca a mantenere, Calabrese, una dignità politica, soprattutto in vista di un suo imminente ritorno nel palazzo, come da lui asserito, anche se sono in molti a coltivare questa ambizione.  Anche se fossimo in uscita, comunque, non tollereremo atteggiamenti come quelli visti ultimamente, il segretario cittadino del PD trovi diversamente consenso e visibilità. In ultimo è opportuno chiarire che al seguito di Calabrese, salvo diversa dimostrazione, ci saranno, sì e no, una cinquantina di mamme, due terzi degli utenti del servizio scolastico mangiano senza fare storie, i genitori, pur attendendo una positiva soluzione della vicenda, giudicano, come del resto hanno sancito con il non intervento le autorità sanitarie preposte, che ci sono cose da aggiustare, ma non tali da mettere a repentaglio la salute dei bambini. Si sappia, quindi, che il capopopolo Calabrese è un agitatore per pochi intimi, forse per lo staff della campagna elettorale.

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Oggi arriva la replica del segretario comunale del Pd, Peppe Calabrese. Eccola integralmente: “Ritengo che i pentastellati abbiano perso i muli e cercano i capestri. Addebitano il flop della loro azione amministrativa, ormai sotto gli occhi di tutti, a maggior ragione dopo che il sindaco e il vice si sono tagliati fuori da ogni tentativo di riproposizione al corpo elettorale, al sottoscritto, accusato, addirittura, di sobillare le mamme, come se queste ultime, con riferimento al caos combinato da questa giunta municipale in ordine al servizio di refezione scolastica, non avessero un loro cervello per ragionare su quello che sta accadendo e per decidere come e cosa fare. E meno male che c’è stato il nostro gruppo consiliare, formato da Mario D’Asta e Mario Chiavola, che ha, al pari del partito, garantito sostegno e assistenza a chi ha protestato con veemenza”.  “Questa reazione scomposta – continua Calabrese – è con tutta evidenza generata dall’incapacità di gestire un malumore ormai serpeggiante tra la gente, a maggior ragione tra i genitori dei piccoli studenti serviti dalla refezione scolastica che si sono addirittura costituiti in comitato. O pensano i Cinque Stelle, maestri del complottismo all’italiana, che sono stato io ad organizzare questo organismo? Mi dispiace che quella che un tempo era la maggioranza in seno al Consiglio comunale, invero ridotta oggi ai minimi termini, tenga in così minima considerazione i cittadini amministrati. Ma questo è tipico dell’arroganza pentastellata, la stessa che ha impedito al presidente del Consiglio comunale, Antonio Tringali, candidato a sindaco con i voti di appena una trentina di persone, di interrompere la seduta del civico consesso, l’altro lunedì, per permettere agli esponenti dei vari gruppi consiliari di seguire che cosa le mamme avessero da dire durante la loro tumultuosa visita a palazzo dell’Aquila. E’ questa la Politica, quella con la p maiuscola, una parola che nel vocabolario dei Cinque Stelle non è neppure contemplata. Vorrei ancora una volta precisare, a scanso di equivoci, che abbiamo aiutato e sostenuto le mamme, fornito loro un appoggio, visto che le lamentele sono cresciute di numero in maniera esponenziale da quando è partito il servizio. Altro che una cinquantina di persone che non ci stanno. Forse i consiglieri pentastellati dovrebbero imparare di più a vivere in mezzo ai cittadini ragusani per comprendere appieno quali le loro richieste, le loro esigenze, e non rimanere chiusi all’interno di un palazzo in cui, alcuni di loro, in cinque anni, non hanno neppure proferito mezza parola, tanto che non sappiamo che voce abbiano. Rispetto ai numeri dei partiti, i grillini continuano a confondere appuntamenti ed appuntamenti. Dalle Regionali alle Politiche le scelte che si fanno sono diverse. Vedremo che cosa succerà per le amministrative. Sperano di fare vincere il loro sindaco come cinque anni fa? Io dico di no perché hanno dimostrato quello di cui non sono capaci. E perché i ragusani li dovrebbero premiare per la loro inazione? E poi il sottoscritto, che ricordo cinque anni fa non si è affatto candidato, ogni qualvolta si è proposto al corpo elettorale ragusano per il Consiglio comunale, ha sempre superato il migliaio di preferenze. E scusate se è poco in una competizione come quella delle amministrative. Dobbiamo ricordare quante preferenze hanno ottenuto alcuni dei consiglieri Cinque Stelle che oggi siedono in Aula? Tutto il gruppo è riuscito ad arrivare appena al 9% e quindi altro che migliaia di voti come sostengono loro. Poi, grazie al fatto che è stato il loro sindaco a vincere, si sono accaparrati il premio di maggioranza. Fermo restando che la lista che da segretario ho predisposto cinque anni fa è risultata essere quella che ha preso il maggior numero di preferenze in città. Quindi, di cosa stiamo parlando?”. Calabrese, poi, si sofferma sulla questione nuovo ospedale. “Vorrei ricordare ai pentastellati – prosegue il segretario del Pd – che è grazie al nostro partito se è stato avviato il completamento dell’ospedale di Ragusa, con lo stanziamento di circa otto milioni di euro. Poi, la scorsa estate, sappiamo che cosa è accaduto. A chi addebitare il blocco delle procedure? In ogni caso, noi ci stiamo spendendo per fare in modo che l’ospedale possa essere riaperto. Invito il M5s a fare altrettanto cosicché possano arrivare le risposte adeguate alla popolazione ragusana. Che cosa ha fatto il sindaco, massima autorità sanitaria cittadina, per garantire delle risposte in questa direzione? Non ha mosso un solo dito”.

 

 

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