L’Unione Europea dei Federalisti scrive al premier Conte. Ecco le priorità di una nuova Europa

Prof. Giuseppe Conte Presidente del Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi Piazza Colonna 00186 Roma

Oggetto: Consiglio Europeo e Eurosummit del 13 e 14 dicembre 2018

Signor Presidente,

In vista della prossima riunione del Consiglio Europeo e dell’Eurosummit del 13 e 14 dicembre, desidero condividere con Lei le proposte dell’Unione Europea dei Federalisti (UEF) – di cui sono stato eletto Presidente al recente Congresso europeo a Vienna – sui principali punti all’ordine del giorno del Consiglio europeo.

Dopo lunghi negoziati, ci auguriamo che le riunioni del Consiglio europeo e dell’Eurosummit facciano importanti passi avanti sui due dossier principali all’ordine del giorno: il completamento dell’Unione economica e monetaria e la gestione dei flussi migratori. Ci auguriamo anche che l’Italia giochi un ruolo costruttivo nell’arrivare a decisioni, a lungo negoziate e certamente necessarie, poiché progressi reali su questi temi sono nell’interesse non solo dell’Europa nel suo complesso ma certamente anche dell’Italia in particolare. Positive decisioni questa settimana darebbero un segnale importante ai cittadini europei in vista delle elezioni del Parlamento Europeo il prossimo anno. Per mantenere la fiducia dei cittadini nell’Unione europea, che è costantemente messa in discussione in tutta Europa, l’Unione europea deve saper fornire risposte ad alcune delle principali sfide comuni che ci troviamo ad affrontare in Europa. Unione economica e monetaria Riteniamo sia urgente prendere le decisioni necessarie a colmare le lacune nell’architettura istituzionale e politica dell’Unione Economica e Monetaria prima che la finestra di opportunità offerta dall’attuale ripresa economica si chiuda. In particolare, riteniamo essenziale per la credibilità dell’Unione Bancaria che si raggiunga un accordo definitivo sulla creazione di una fiscal backstop e che questa diventi operativa e potenzialmente pronta all’uso il più presto possibile. Crediamo anche che sia necessario estendere la capacità di prestito del Meccanismo Europeo di Stabilità a situazioni pre-crisi per rafforzarne il ruolo e la credibilità.

Questo ruolo rafforzato dovrebbe essere accompagnato da competenze maggiori della Commissione europea nella concezione e nella approvazione e attuazione dei programmi di assistenza. Giudichiamo positivo che la scorsa settimana sia stato raggiunto un accordo su alcune di queste questioni in seno all’Eurogruppo. Allo stesso modo, crediamo sia di grande importanza non rinviare la decisione di creare una capacità di bilancio per l’Eurozona, necessaria per affrontare le sfide politiche comuni della stabilizzazione macroeconomica e della convergenza dei cicli economici a livello dell’area euro. Per quanto riguarda la capacità fiscale dell’Eurozona, riteniamo che la proposta franco-tedesca presentata il 19 novembre sia un punto di partenza molto positivo, ma sarebbe importante raggiungere un accordo per rafforzarne i seguenti aspetti: (a) il ruolo del bilancio, che non dovrebbe duplicare il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici, ma dovrebbe soprattutto svolgere un ruolo nella stabilizzazione macroeconomica come prima linea di difesa contro gli shock economici asimmetrici nella zona euro; (b) le sue dimensioni, che dovrebbero essere tali da avere un impatto macro-economico adeguato in tempi di crisi economica in uno o più Stati membri; e (c) la sua governance, che dovrebbe riconoscere un forte ruolo esecutivo alla Commissione europea e il potere di codecisione del Parlamento europeo anche nella definizione delle dimensioni e del finanziamento del bilancio. Riteniamo inoltre che uno schema europeo di (ri)assicurazione contro la disoccupazione sarebbe uno strumento importante per contribuire all’obiettivo di stabilizzazione macroeconomica della zona euro e potrebbe essere finanziato da tale capacità fiscale. Crediamo infine che sia essenziale consentire al gruppo di Stati membri a favore della creazione di tale capacità di bilancio di individuare le vie per procedere alla sua realizzazione anche in caso di opposizione di altri Stati membri.

Migrazione
Notiamo con grande preoccupazione come l’agenda politica europea e il discorso pubblico sui temi dell’immigrazione siano ancora dominati da una narrativa centrata sui temi della sicurezza, nonostante i risultati significativi che l’Unione europea ha già ottenuto negli ultimi anni in risposta all’emergenza. Dobbiamo altresì riconoscere come indispensabile che i governi riescano a rassicurare in modo convincente i propri cittadini sulla capacita dell’Europa di gestire i flussi migratori in modo efficace. In tal senso riteniamo essenziale che il Consiglio europeo raggiunga un accordo almeno sulla rapida istituzione di centri di smistamento e accoglienza, accompagnato da un accordo su norme e procedure comuni per la loro gestione, e soprattutto un accordo sui principi chiave per una riforma del regolamento di Dublino che garantisca un equilibrio tra responsabilità e solidarietà. In prospettiva, riteniamo che occorrano però concetti e strumenti nuovi e più convincenti per attuare una politica a tutto tondo, coerente ed efficace, in materia di immigrazione e asilo a livello europeo, basata sulla solidarietà, sull’equa ripartizione delle responsabilità e sul chiaro rispetto dei diritti umani. Questi nuovi strumenti dovrebbero riflettere l’idea che una buona gestione della migrazione è nell’interesse comunque europeo e che quindi essa dovrebbe essere centrata su finanziamenti europei a sostegno di nuovi strumenti europei a servizio di una politica migratoria europea. Tra questi nuovi strumenti, potrebbe essere creata un’Agenzia europea per l’asilo, incaricata dell’esame delle domande di asilo e con il potere di concedere asilo a nome di tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.

Potrebbero inoltre essere avviati e finanziati a livello europeo progetti di integrazione per affrontare le complesse sfide dell’occupazione e dell’integrazione sociale dei nuovi migranti. I canali legali per la migrazione economica potrebbero fornire alternative concrete alle pericolose rotte di migrazione illegale. Infine, ma non meno importante, si potrebbe elaborare una roadmap affinché, in prospettiva, le frontiere esterne dell’Unione siano gestite direttamente da una forza europea comune, dotata di risorse e mezzi adeguati. Su tutte queste questioni, riteniamo sia di grande importanza prendere una decisione in sede di Consiglio europeo o almeno raggiungere un accordo sufficiente sugli obbietti finali e le prossime tappe per raggiungerli. Crediamo che soluzioni europee chiare ed efficaci sui due settori cruciali dell’Eurozona e della migrazione siano assolutamente necessarie per favorire un dibattito chiaro e positivo sull’Europa alle prossime elezioni europee e confidiamo in un impegno costruttivo del governo italiano in tal senso.
Sandro Gozi presidente Unione Europea dei Federalisti

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