L’ON. AMMATUNA SULLA QUARTA PROROGA ALLA GEO AMBIENTE DEL SERVIZIO DI IGIENE AMBIENTALE NEL COMUNE DI POZZALLO

Premesso che su questa Amministrazione, da un punto di vista etico, non nutriamo dubbio alcuno. Purtuttavia non possiamo non nutrire forti perplessità sull’ennesima proroga del contratto per il servizio di igiene ambientale alla ditta Geo Ambiente. Si tratta della quarta proroga e tutto ciò avviene in un contesto estremamente delicato che ha provocato un serio allarme nella cittadinanza. Allarme dovuto al fatto che l’impresa risulta coinvolta in indagini portate avanti dalle Fiamme Gialle e che sono state raggiunte dall’informativa di notizia del reato ben venti persone, di cui nove appartenenti alla Pubblica Amministrazione. Il Consiglio Comunale, nell’ultima seduta, ha votato una mozione che impegna l’Amministrazione a predisporre tutti gli atti conseguenti affinché all’attuale ditta appaltatrice non venga prorogato il contratto. Dal dibattito sull’argomento, sia nella seduta della civica assise che da dichiarazioni rese da forze politiche di maggioranza, traspariva l’intenzione che  il Comune di Pozzallo dovesse costituirsi parte civile nel processo che sarà avviato dall’autorità giudiziaria, per dare un segnale forte di legalità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Sembrava opinione diffusa, sia nelle forze politiche di maggioranza che di opposizione, che in forza della gravità dei reati contestati – frode nelle pubbliche forniture, truffa, abuso d’ufficio continuato, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, rilevazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale continuata in concorso, abusiva attività finanziaria ed indebita compensazione continuata in concorso – fossero necessarie prese di posizione chiare e concrete da parte dell’Amministrazione comunale. Con la Delibera della Giunta Municipale n. 20100 del 31.07.2012 viene invece concessa una proroga di tre mesi alla Geo Ambiente, motivata tra l’altro “con la sussistenza dei necessari presupposti e le condizioni per l’obbligata adozione del provvedimento”.

Già le prime due proroghe – previste la prima con l’Ordinanza Sindacale n° 13 del 31/01/2011 per la durata di mesi 6 dal 1° febbraio 2011 al 31 luglio 2011 e la seconda con Ordinanza Sindacale n° 56 del 31/07/2011 per la durata di mesi 6 dal 1° agosto 2011 al 31 gennaio 2012 – potevano essere tranquillamente evitate perché decise prima che fosse intervenuta la Circolare regionale in materia. Adesso, in scadenza della terza proroga, era necessario un atto di coraggio, una manifestazione di cambiamento rispetto al recente passato che mandasse un segnale chiaro e forte alla città. Tutto questo non è avvenuto.

 

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