LETTERA APERTA DEL CONSIGLIERE PAOLO NIGRO AL SINDACO DI MODICA

Prescindendo dalle dichiarazioni rese dal “neonato intergruppo” non posso fare forza su me stesso fino a non giudicare tutt’altro che commendevole la proposta dello stesso di non pagare le bollette dell’acqua. Non solo perché è eticamente disdicevole fomentare le “disobbedienze civili”, ma anche perché a pagarne eventuali sovrapprezzi sarebbero gli utenti che si siano lasciati convincere. Io, di contro, ritengo meglio che gli utenti accertino la presenza di eventuali errori, paghino la prima rata ed eventualmente si rivalgano con conguagli nelle successive rateizzazioni.

C’è sempre tempo per ottenere il giusto risarcimento nel rispetto della Legge. Non posso, però, non convenire su giudizi moderati espressi, anche non a mezzo stampa, da chi rileva un ennesimo errore di questa amministrazione, chissà perché non per difetto di calcolo ma per eccesso. Capisco la sete di maggiori entrate, ma non si può soddisfarla con prelevamenti esorbitanti dalle tasche tutt’altro che piene dei cittadini che già pagano sulla propria pelle la crisi economica con la sua onda lunga. A mio avviso sarebbe molto più logico se si fosse consequenziali dopo le dichiarazioni fatte dall’Amministrazione relativamente alle entrate tributarie ed extra tributarie non riscosse dalla SERIT e quindi non riversate nelle casse comunali.

Nell’immediato sarebbe più logico comunicare le rettifiche alla SERIT laddove venisse accertato l’errore. In tal modo si dimostrerebbe rispetto per il cittadino utente e certamente non si violerebbe alcuna Legge. Disdicevole sembra invece un comportamento improntato esclusivamente alla pretesa di riscuotere nella piena consapevolezza dell’errore, i cui effetti ricadono pesantemente sulle economie familiari, soprattutto su quelle delle fasce deboli della comunità amministrata. Signor Sindaco le Sue estrazioni dovrebbero farla propendere per una maggiore rateizzazione, anziché per manifestazioni di intolleranza nei confronti di chi la critica, ancorché a ragione!

Dov’è finito il solidarismo sociale cristiano? Mi auguro di sentire alta la voce dei rappresentanti delle maggiori associazioni di volontariato cristiano, che in questo momento stranamente tacciono pur consapevoli che c’è gente che non può pagare, che vuole pagare ma nei limiti delle proprie disponibilità. Signor Sindaco non è impossibile trovare soluzioni al problema, tutt’altro: ci sono tutte le condizioni e le motivazioni per correggere gli errori e per alleggerire il peso finanziario sulle famiglie concedendo una maggiore rateizzazione.

Non ritiene che è molto meglio la solidarietà dei fatti, anziché quella declamata? Salvo che non si sia convertito alla opzione dell’essere “forte con i deboli e debole con i forti (es. Serit)”.

 

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