“L’estate della dolciera”: Annamaria Zizza torna a Modica tra passioni, dolci e riscatti

Dopo il successo de La dolciera siciliana, candidato al Premio Strega 2025 e finalista di numerosi premi letterari, la scrittrice e docente catanese Annamaria Zizza torna a narrare le vicende di Maria con L’estate della dolciera, in uscita il 5 dicembre 2025 in libreria e negli store online. Il nuovo romanzo, pubblicato da Marlin Editore, intreccia storia, formazione e cultura gastronomica, trasportando il lettore nella Sicilia del XVIII secolo, tra Modica e Catania, palazzi nobiliari e cucine ricche di profumi e dolci tipici.

Nel romanzo, Maria torna a Modica dopo la lunga permanenza presso la famiglia Valguarnera di Catania e scopre di aspettare un figlio dal giovane lombardo Giuseppe. Assunta dalla nobildonna Anna Vassallo, vedova Grimaldi, la protagonista continua il suo percorso di crescita personale e letteraria, dando alla luce Tommasino, in onore del benefattore Tommaso Campailla. Parallelamente, Giuseppe parte per il gran tour italiano, affrontando sfide e insidie lungo il percorso. Il romanzo esplora l’educazione sentimentale e culturale di Maria attraverso incontri significativi, tra cui suor Maria Colomba e padre Mariano Patanè, e si conclude con un epilogo imprevedibile che unisce sogni, desideri e incontri insperati.

Annamaria Zizza definisce il romanzo un’opera “siciliana”, immersa nella Modica barocca, dove la storia minima della protagonista diventa paradigma di emancipazione, riscatto e crescita personale. La dolciera, forte e decisa, affronta tradimenti, passioni e sfide quotidiane con la forza dei suoi talenti e la determinazione a conquistare il proprio posto nel mondo.

Il tour di presentazione partirà il 5 dicembre da Catania e toccherà diverse città tra cui Palermo, Acireale, Modica, Siracusa, Giarre, Messina, Salerno, Napoli, Roma e Milano, permettendo ai lettori di incontrare l’autrice e approfondire il viaggio di Maria tra storia, dolci e emozioni.

Critici e lettori hanno già sottolineato la forza narrativa dell’opera: “Una penna usata come un pennello, capace di avvincere il lettore dal principio alla fine. Maria la dolciera torna a Modica come fimmina forte e decisa, tra realtà, fantasia e storia”, scrive Rosi Selo.

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