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L’EMENDAMENTO DI PASQUALE È UN GESTO DI RAPPRESAGLIA CONTRO I CITTADINI, COME DURANTE IL NAZISMO
16 Feb 2016 16:39
Sabato 13 febbraio, durante una seduta della Commissione Bilancio dell’ARS, è passato un emendamento dell’On. Di Pasquale che toglie i proventi derivanti dalle Royalties al Comune di Ragusa, frazionandoli tra i Comuni limitrofi.
Secondo la Sen. Bertorotta: “Quella di Di Pasquale è la logica dell’assedio che vuole un cambio di Governo affamando la popolazione, come fecero i nazisti a Sebastopoli e Leningrado durante la seconda guerra mondiale. Di Pasquale e Crocetta hanno fallito su tutto, a partire dalla Legge sui consorzi e adesso giocano ad affamare i ragusani per abbattere un’Amministrazione a 5 stelle. Siamo alla follia pura, all’uso arbitrario dei poteri regionali per fini di rivalsa personali. Chi esercita la politica in questo modo, mettendo i cittadini dei Comuni iblei gli uni contro gli altri, senza mettere un euro, ma pretendendo che tutto il territorio ibleo si finanzi mediante le royalties ragusane non ha alcuna ragione per continuare a sedere al suo posto. Si dimetta. “
Per la Senatrice Bertorotta e per altri parlamentari siciliani del M5S non ci sono dubbi sulle motivazioni dell’emendamento: “quando il suo collegio elettorale era solo Ragusa città, tuonava contro la mala politica di Palermo, adesso che è in Regione distribuisce gli introiti delle royalties di Ragusa e gioca a fare il sindaco come se la città di Ragusa fosse un suo feudo, di fatto danneggiandola“. L’ingerenza è gigantesca e dovrebbe placare la gioia di chiunque pensi si tratti di una giusta perequazione: la Regione, in maniera arbitraria, lede i diritti acquisiti di un singolo Comune, azzerando i trasferimenti di spettanza, sovvertendo la normativa nazionale sulle royalties che definisce chiaramente a chi spettino i proventi del petrolio come compensazione del danno ambientale provocato dall’attività estrattiva, già dal 1996 (D.L. n. 625). Oggi tocca a Ragusa, a Gela e agli altri Comuni che percepiscono le royalties , ma domani può capitare a qualsiasi altro Comune che non si pieghi ai vassalli di Palermo. L’ingerenza sulle materie di competenza comunale è grande quanto un grattacielo e accettare questa logica significa rendere inutili le consultazioni amministrative in tutti i Comuni: o si scelgono i soliti noti o si perdono i fondi a cui si ha diritto, secondo una logica di ricatto inaudito.
L’ultima carta che rimane a questo malconcio Governo è sabotare l’alternanza democratica con “ l’assedio” ai Comuni a 5 stelle, per minare la credibilità degli amministratori e del M5S tutto. Esiste però un limite invalicabile tra la legittima lotta politica e le rappresaglie indiscriminate a danno della popolazione, finalizzate a distruggere l’economia ragusana e cacciare il Sindaco Piccitto. La Regione Sicilia non ha saputo programmare un bel nulla, non ha saputo creare ricchezza, non guarda al futuro, ma alimenta una continua guerra tra poveri a suon di costose elemosine a carico di tutta la collettività. Ne sono un esempio i 100 milioni di euro ai cantieri di servizio, senza alcuna progettualità di fondo, senza un piano di inserimento al lavoro per chi partecipa a questi cantieri, ma appunto con pochi mesi di lavoro, magari sotto periodo elettorale, finalizzati più a ottenere voti che a risolvere il problema del lavoro. I disoccupati alla fine dei Cantieri rimarranno tali, in attesa di un’altra elezione. Questa politica non guarda ai cittadini come i propri datori di lavoro, ma come i propri sudditi, abituati ad apprezzare il meno peggio, perché è sempre meglio di niente. Per questo ritengo che l’emendamento Di Pasquale nasconda una terribile verità, ovvero che la Regione è arrivata al capolinea e non ha ancora dichiarato il default, ma visti gli sprechi a Palazzo D’Orleans si potrebbero finanziare i recuperi di tutti i centri storici siciliani. Eppure lor signori preferiscono utilizzare i fondi come arma di ricatto, non per migliorare la vita dei siciliani, ma per preservare il loro potere.
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