LE PROVINCE NON SONO DA SOPPRIMERE, MA DA RIVALUTARE

Il ruolo delle province al centro dell’Assemblea Nazionale delle Province italiane, a Catania, cui ha preso parte in rappresentanza del Governo il Ministro della Difesa Ignazio La Russa. Nel corso dell’incontro, cui ha partecipato il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione, hanno approvato un ordine del giorno nel quale si chiede un’azione di rivalutazione e legittimazione del ruolo delle Assemblee elettive come presidio democratico delle comunità territoriali rappresentate.

In rappresentanza della Provincia Regionale di Ragusa, erano presenti i consiglieri: Mommo Carpentieri, Silvio Galizia, Salvatore Moltisanti, Fabio Nicosia e Vincenzo Pitino. I rappresentanti provinciali hanno voluto ribadire con forza la loro posizione contro la demagogia che vuole delegittimare gli enti provinciali, ritenuti importanti soprattutto in una visione federalista dello Stato.

”L’Upi – ha detto nel suo intervento il Vice Presidente Vicario dell’Upi, Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino – ritiene importante aprire una riflessione anche all’interno del sistema Province. La coerenza rispetto a politiche di contenimento della spesa pubblica in senso generale impone costi e spese standard non solo per i servizi al cittadino, ma anche per le spese degli organi istituzionali secondo le indicazioni del decreto del Ministero dell’Interno”.
”I Consigli provinciali – ha detto Bruno Dapei, Presidente del Consiglio della Provincia di Milano, coordinando i lavori – sono pronti a cogliere fino in fondo la sfida dell’efficienza e della efficacia dell’azione amministrativa, coniugata con la piena rappresentativita’ del corpo elettorale. E’ tempo che l’eterna riforma dell’ordinamento degli Enti locali sia portata a compimento, dando certezze a chi ha il compito di rappresentare le aspettative delle comunita”’.

“Ringrazio – ha aggiunto Galizia – il Presidente dell’Upi, Giuseppe Castiglione, per l’organizzazione del convegno alle Ciminiere di Catania. In questo modo Castiglione ha permesso alla Sicilia di essere al centro dell’attenzione amministrativa del Governo centrale, per una questione, quella delle Province, che ha dato notevoli spunti politici. Infine ha permesso con la scelta di Catania, di affermare il sacrosanto ruolo dello Stato, unico ed indivisibile.” (lc.)

 

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