L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE IMPIEGA TANTA ATTENZIONE A FARE DANNI CHE NON RIESCE POI A RIMEDIARE

“Non si può non manifestare preoccupazione per la chiusura, in seguito ad un intervento dei Vigili del Fuoco, della Biblioteca comunale di Pozzallo, inaugurata appena l’ottobre scorso. La struttura, che nel frattempo è stata meta di visite di numerose scolaresche, non è in regola con la normativa sulla sicurezza. Dopo aver messo a rischio l’incolumità di tanti ragazzi, adesso l’Amministrazione comunale è stata obbligata a chiudere i battenti della Biblioteca. La decisione di protrarre la chiusura fino al prossimo settembre può avere due chiavi di lettura: le inadempienze sono così gravi da necessitare un tempo lungo per porvi rimedio o l’Amministrazione comunale, sempre più in bambola, non riesce a trovare soluzioni rapide. Come sempre… in medio stat virtus. Nel giro di pochi giorni si potrebbe rendere fruibile il piano terra della struttura, ritornando alla destinazione d’uso originaria prevista dal progetto. Basterebbe mantenere in funzione le sale lettura e spostare in altra sede buona parte dei libri che vi sono ammassati, almeno così una parte della biblioteca tornerebbe fruibile a cittadini e turisti. Questa Amministrazione però impiega tanta attenzione a far danno e poi non riesce a trovarne altrettanto per porvi rimedio. Trova il tempo, comunque, per provare a scaricare sugli altri le proprie responsabilità, riempiendo di improperi il presunto autore di un esposto anonimo che ha segnalato le carenze ai Vigili del Fuoco. Aldilà delle modalità scelte per la segnalazione delle inadempienze, queste esistono tutte e sono molto gravi. Inoltre, non è vero che prima non erano state segnalate: da parecchi mesi i lavoratori, tramite le loro rappresentanze, avevano evidenziato più volte le deficienze esistenti in tema di sicurezza. Nessuna risposta è venuta dall’Amministrazione a queste segnalazioni. E’ grave, inoltre, che il consulente per l’informazione del Comune provi a banalizzare l’accaduto ironizzando su di un presunto allarmismo per la “mancanza di un paio di porte antipanico e di un’uscita di sicurezza”. Lo stesso consulente che invece di svolgere l’attività per la quale è retribuito, si erige a strenuo difensore dell’Amministrazione tacciando come “individui meschini e abietti, tormentati da rivalità professionali e politiche” coloro che hanno denunciato le inadempienze esistenti. In questo modo si travalicano non solo le competenze ma il buon gusto”.  

 

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