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L’aeroporto di Comiso non può essere ruota di scorta di Catania: le richieste del mondo politico
16 Ago 2023 17:53
Il sindaco di Acate Gianfranco Fidone propone un coordinamento dei sindaci iblei in difesa dell’aeroporto di Comiso. Il primo cittadino acatese ha chiesto “un colpo di reni al territorio ibleo per difendere uno scalo nodale per lo sviluppo economico e turistico”.
La posizione del primo cittadino acatese è condivisa anche dai rappresentanti vittoriesi del movimento “Vittoria e Scoglitti punto a capo”, sorto da due settimane.
Gianfranco Fidone: “Il territorio merita rispetto. Serve un coordinamento dei sindaci”
“Non possiamo essere sponda per l’emergenza e poi essere abbandonati al nostro destino senza prospettive. Anche oggi, con l’emergenza dovuta alla cenere dell’Etna, Comiso ha dimostrato la sua importanza. Questo è un territorio dinamico che merita rispetto, non siamo la ruota di scorta di nessuno”. Secondo Fidone, “gli enti locali devono essere al fianco dei cittadini e delle imprese chiedendo il potenziamento del Pio La Torre”.
La pensano allo stesso modo i coordinatori del movimento vittoriese Antonio Prelati, Biagio Cirica, Toti Miccoli: “L’aeroporto di Comiso ha svolto egregiamente un ruolo di supporto del territorio nodale nell’emergenza e ha dimostrato di non essere un scalo minore ma uno scalo fondamentale per lo sviluppo economico e turistico o e dell’intero sud est – affermano i tre esponenti politici vittoriesi – L’emergenza è cessata – prosegue il direttivo – e Comiso, così come prevedibile, è tornato nel suo limbo: pochi voli giornalieri e nessuna prospettiva di sviluppo nella totale omertà delle forze politiche locali”.
Salvatore Sallemi: “Un cambio di passo per il Pio la Torre”
Da Vittoria, si era levata la voce del senatore Salvatore Sallemi, di Fratelli d’Italia. “L’emergenza dell’aeroporto di Catania ha, nei fatti, dimostrato l’imprescindibilità dello scalo di Comiso e messo in luce le sue potenzialità sinora inespresse. È evidente che, dopo la riapertura del terminal A di Catania, su Comiso sia calato di nuovo il silenzio e si sia tornati a viaggiare a scartamento ridotto con pochi voli quotidiani. Serve un immediato cambio di passo per il Pio La Torre che non può essere di certo considerato una infrastruttura di serie B”.
Sallemi ha posto l’accento anche sui provvedimenti varati di recente dal governo Meloni, soprattutto i provvedimenti sul caro voli, voluto per sostenere il comparto e che ha provocato la reazione di Ryanair. “Questo governo non guarda in faccia a nessuno quando c’è da difendere i cittadini. Adesso però serve rivedere la gestione dello scalo ibleo. L’ennesima emergenza cenere ha portato alla chiusura di Catania e Comiso è divenuto nodale per il sud est e per sopperire ai disagi. Inoltre la gestione lacunosa post incendio, l’assistenza a passeggeri e turisti, il danno d’immagine per la Sicilia sono temi che andranno approfonditi. Il territorio ragusano deve essere unito nel rivendicare con forza un percorso, da parte della società di gestione, che valorizzi con fermezza Comiso e porterò questa battaglia su tutti i tavoli”.
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