È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA VIA PER USCIRE DALLA CRISI PARTE DALL’UNITA’
04 Mag 2014 14:22
Condivido, in buona parte, l’intervento dell’ex senatore Concetto Scivoletto, persona di esperienza che stimo ed apprezzo, sull’articolazione dei ‘liberi consorzi’. Tralascio gli interventi di altre persone, le affermazioni e gli intenti bellicosi, particolaristici e tese alla divisione perché rappresentano dei veri e propri ‘falsi storici’ sul ruolo “assopigliatutto” di Ragusa e sulla rappresentanza avuta alla provincia di Ragusa perché sono facilmente verificabili le provenienze territoriali dei vari presidenti che si sono alternati alla provincia e quelle che oggi rappresentano le opere più importanti e rilevanti della provincia di Ragusa, dall’aeroporto, all’autoporto, al porto, all’autostrada appaltata che arriverà proprio a Modica, alla zona franca che danno dimostrazione di un ‘sistema’ provinciale distribuito e non certo ‘concentrato’. Il tutto, senza egoismi e particolarismi, a vantaggio di una intera, unica, identità collettiva. I Presidenti dei Consigli Comunali costituendo la Consulta e i Sindaci con la loro conferenza, dando dimostrazione di concordia, di coesione ed unità oltre ogni ‘muro’, differenza ideologica e diffidenza, hanno posto le basi affinchè si affrontino con efficacia le sfide sempre più complesse e difficili di una società contemporanea affogata in una crisi economica e sociale che non ha pari dal dopoguerra in poi. La via per uscire dalla crisi parte dall’unità, dal rafforzare le identità in un disegno strategico comune di sviluppo. Le realtà comunali unite da un comune agire e con una base minima di 300-350 mila abitanti (come gran parte degli studi recenti sullo sviluppo locale dimostrano) rappresentano un fortissimo fattore economico. Tutto ciò che va in direzione opposta è, ‘numeri’ alla mano, irresponsabilità e miopia individualistica. La conferenza dei Sindaci e la Consulta dei Presidenti, in seduta congiunta, hanno giustamente deciso di percorrere la strada dell’allargamento e della condivisione di un progetto di sviluppo comune dei territori dell’ex provincia di Ragusa con altre realtà limitrofe ed ho potuto constatare come già queste ‘nuove’ realtà, con i loro Sindaci e Presidenti di Consiglio, hanno la propensione a fare parte, perché omogenee ad esempio nelle eccellenze agricole, per un unico dinamico e più forte disegno strategico. Questo è il percorso. Questo da futuro ! Discutiamo, caro sen. Scivoletto, di tutto ciò che è confacente al raggiungimento di un progetto comune che veda tutti i Comuni componenti parte integrante a pieno titolo e con pari dignità, dal più piccolo comune al più esteso. Mi amareggio quanto leggo di ‘rancori’ e ‘risentimenti’ territoriali che io a Ragusa, onestamente, non percepisco per nulla nei confronti di nessun altra realtà provinciale, anzi, moltissimi Ragusani, a cominciare dallo scrivente, spessissimo e in modo naturale attingono alla realtà commerciale, alla tradizione eno-gastronomica, alla variegata e ricca vivacità culturale di Modica. Quale campanilismo sciocco e irrazionale ? Non disperdiamo quello che in decenni, insieme, le comunità hanno costruito. Io confermo la piena disponibilità, nell’ottica di un piano strategico di sviluppo comune, a discutere, per quanto di competenza, su tutto, dal tribunale (il ruolo di Ragusa è stato solo quello di osservare una legge che non è partita certo da Ragusa), all’Università (strategica opportunità purtroppo persa a cominciare da Modica), al patrimonio culturale e ai beni Unesco, allo sforzo comune nel valorizzare le peculiarità economiche di ogni Comune, alle infrastrutture, ecc. Continuiamo a fare ‘squadra’ e se la percezione è diversa, lavoriamo da subito per incentivare ‘capitale sociale’ che rappresenta una base di grande potenzialità creando linee di sviluppo politico ed economico che partendo da strutture di relazioni fiduciarie tra persone e comunità favoriscano la cooperazione e producano, come altre forme di capitale, valori materiali e simbolici a beneficio di una comune identità, di un comune sviluppo, di un comune innalzamento dei livelli di qualità della vita di tutti i nostri concittadini.
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