La verità di Ciccio Barone: “Cassì e la sua Amministrazione d’elite. Avevo già annunciato le mie dimissioni”. VIDEO

La verità dell’ex assessore Ciccio Barone in una conferenza stampa ai giardini iblei, con tanto di richiesta di utilizzo dello spazio pubblico avanzata all’ufficio comunale preposto. L’ex assessore contesta apertamente il sindaco Peppe Cassì che lo ha “licenziato” ritirando tutte le deleghe perché “è venuta meno la fiducia”. 

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Ma Barone chiede subito conto e ragione di queste parole: “Dire che manca la fiducia la ritengo un’offesa perché fa pensare a chissà quali problemi, a cose negative. Io ho sempre lavorato in modo trasparente e lineare, per il bene della città. Ed invece sono stato sempre accusato in Giunta di troppa visibilità, magari perché facevo le dirette facebook e questo dava fastidio a qualcuno dei miei colleghi assessori. Io non mi sono mai fermato in questi quattro anni, ci sono sempre stato, lavorando anche il 15 agosto per il controllo nelle spiagge, mettendo da parte la mia famiglia mentre altri erano a farsi il party vip a bordo piscina. 

Ma il vero problema è che ho sempre avuto delle limitazioni e anche su alcuni argomenti, vedi l’urbanistica, c’è stato un tabù, non se ne poteva parlare, non potevo occuparmene. Insomma se facevo troppo venivo contestato, e dove avevo delle limitazioni venivo accusato di far poco”. Uno dei settori cruciali è stato il turismo, ricorda Barone. “Dopo appena sei mesi all’inizio di questa Amministrazione mi fu detto dal sindaco che voleva revocarmi questa delega per darla ad altri, perché ero considerato scarso. Feci notare che appunto erano passati appena sei mesi, dunque su quali basi si poteva dare un giudizio così netto? E sul turismo potrei dirvi tante cose visto che sono stato limitato. Alcuni aspetti sono stati seguiti, non si capisce il perché, da altri assessori”. 

E Barone, a margine della conferenza stampa, ha parlato anche della tassa di soggiorno, cioè di soldi che servono per investimenti nel campo del turismo a beneficio dei turisti. “Eppure parte di quelle somme sono state destinate per finalità di cui non ero a conoscenza, ad esempio sono stati assegnati 240 mila euro della tassa di soggiorno all’assessore ai lavori pubblici Giuffrida per fare strade e illuminazione mentre altri soldi sono stati spesi per mega contributi. 

E per quanto riguarda gli spettacoli, sanno tutti che grazie a me il Comune ha sempre avuto modo di risparmiare, di recuperare fondi tramite sponsor, di ottenere tariffe più basse. Adesso, dopo aver fatto notare che si stavano spendendo in modo errato alcune somme, sono disperati perchè cercano soldi per fare il Natale. Mi spiace che a Ibla non si potranno fare le casette e i mercatini. Ci stavamo lavorando”. Naturalmente anche l’aspetto politico è stato trattato da Barone, che ha ricordato come sia stato lui stesso, incontrando Cassi nel suo studio di avvocato, a proporre la candidatura a sindaco e a lavorare per questo progetto.

Quanto all’appoggio a soggetti politici contrari a Cassì, Barone è stato chiaro: “Me lo venga a dimostrare con le prove e non con le parole o con i messaggi che qualcuno dei consiglieri a lui piu’ vicini manda. Io ho appoggiato alle Regionali Nello Dipasquale e l’ho fatto alla luce del sole, informando la Giunta comunale. Il motivo ? Avevo chiesto ai deputati regionali di trovare risorse per cambiare la viabilità di Ragusa Ibla, utilizzando la strada per il cimitero. E l’unico che ha ottenuto questo finanziamento è stato Nello Dipasquale. E dunque mi sono sentito di appoggiarlo. Questo significa essere contro Cassì? E che dire del suo vicesindaco che ha partecipato all’inaugurazione del comitato elettorale di Giorgio Assenza? Adesso che Fratelli d’Italia ha i voti il sindaco Cassì li rivuole? Dopo 80 comunicati durissimi di Fratelli d’Italia?

Io ho sempre lavorato per la città nonostante le difficoltà e nonostante l’essere continuamente ridimensionato. Ma loro pensano che sono una persona scarsa, perche’ non mi metto la giacca, perché vado in giro in camicia o maglietta. Io sono questo, mi spiace per loro, io vengo dal popolo e sono cosi’. E avevo pertanto deciso di non voler piu’ fare parte di questa Amministrazione d’elite. Avevo annunciato a tutti che mi sarei dimesso il 21 ottobre. Avevo fatto giorni fa un incontro con il sindaco Cassì e alla presenza di alcuni assessori e avevo comunicato questa mia scelta. Stavo lavorando alle progressioni del personale dipendente e avrei finito il 20 ottobre, il 21 mi sarei dimesso. Il sindaco, e non capisco il perché, lunedì mattina mi ha telefonato dicendomi che non poteva consentire ulteriore visibilità verso la mia persona e che mi sarei dovuto dimettere subito o mi avrebbe cacciato lui. Sapete tutti come è andata, ma la cosa che mi ha fatto male è che ha parlato di mancanza di fiducia piuttosto che ringraziare un assessore che si è speso per quattro anni interi notte e giorno, giorno e notte. Lo sanno tutti, a partire dai cittadini”. 

Ma Barone si candiderà a sindaco? “Mi prendo una ventina di giorni di pausa e vi faro’ sapere cosa faro’ da grande”, ovvero dopo una pausa di riflessione deciderà se candidarsi a sindaco o meno, se appoggiare altre proposte politiche per il Comune.

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