È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
La siccità al Sud riduce drasticamente le fioriture, alveari alla fame
31 Lug 2024 12:31
La siccità che sta colpendo il Sud Italia sta avendo effetti devastanti anche sul settore apistico, con gravi conseguenze per la produzione di miele e per la sopravvivenza delle api. A lanciare l’allerta è la Coldiretti, che evidenzia come il caldo record e la scarsità di piogge abbiano ridotto drasticamente le fioriture, lasciando gli alveari a corto di polline. Questo ha portato gli apicoltori a ricorrere a nutrizioni di soccorso per salvare le famiglie di api.
La mancanza di pioggia distrugge anche i fiori e le api soffrono
La mancanza di pioggia ha avuto impatti negativi su diverse tipologie di fioriture fondamentali per la produzione di miele. In Sicilia, ad esempio, il raccolto di miele di agrumi e di sulla è stato praticamente nullo, e la situazione è simile in Basilicata. In Puglia, anche il millefiori è mancato, con risultati migliori solo per il coriandolo. La situazione è critica anche in Calabria, dove tutti i tipi di miele, incluso quello di castagno, hanno subito un forte calo, e in Sardegna, dove le fioriture di cardo si sono azzerate.
Questa situazione di crisi avrà un impatto negativo sul raccolto di miele per il 2024, poiché le regioni del Sud Italia contribuiscono a circa un terzo della produzione nazionale. Inoltre, il maltempo ha influito anche sulla produzione primaverile al Nord.
Il crollo della produzione di miele potrebbe portare a un aumento delle importazioni di miele straniero e a un incremento delle truffe. Secondo la Coldiretti, nel 2023 sono state sequestrate 356 tonnellate di miele irregolare proveniente da paesi come Cina, Argentina, Brasile e Ungheria. Nei primi quattro mesi del 2024, gli arrivi di miele straniero sono aumentati dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con prodotti di bassa qualità acquistati a prezzi stracciati e venduti come miele nazionale.
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