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La ricetta del governo nazionale per il turismo? Sbandieratori, balli e abiti d’epoca
09 Apr 2025 06:05
In un momento storico in cui il settore turistico chiede a gran voce infrastrutture migliori, investimenti in accoglienza, strategie digitali e piani contro l’overtourism, il governo sceglie un’altra strada: una legge per promuovere le manifestazioni in abiti storici, istituendo perfino una Giornata nazionale dell’abito storico, fissata per l’11 novembre.
L’intento – almeno sulla carta – è nobile: valorizzare il patrimonio immateriale italiano, le tradizioni popolari, i giochi storici e le rievocazioni che animano borghi e città in ogni angolo del Paese. Ma la domanda sorge spontanea: è davvero questa la priorità per rilanciare il turismo culturale italiano?
Il provvedimento, approvato definitivamente, prevede la creazione di un Comitato scientifico incaricato di definire i criteri di riconoscimento degli abiti storici e la nascita di due elenchi nazionali: uno dedicato alle associazioni del settore e l’altro alle manifestazioni e alle esibizioni che rientrano nel perimetro della nuova legge. Tra queste, anche bande musicali, danze folkloristiche, gruppi di majorettes, tamburini, giochi storici, e manifestazioni religiose e presepiali.
«È una legge che rappresenta la volontà del governo Meloni di mantenere vivi i valori culturali e le tradizioni dell’Italia – ha dichiarato la ministra del Turismo Daniela Santanchè –. Questi eventi, oltre a educare e intrattenere, rafforzano la competitività del turismo culturale e aiutano la destagionalizzazione».
La norma arriva proprio mentre molte Regioni e operatori turistici lamentano mancanza di fondi e strategia sistemica, mentre i dati parlano chiaro: il turismo cresce, ma in modo disomogeneo, e con enormi squilibri tra Nord e Sud, tra città d’arte e aree interne.
Per i sostenitori, si tratta di un passo concreto per promuovere l’identità territoriale. Per i critici, una misura che rischia di apparire più folkloristica che strategica, soprattutto se isolata da un piano turistico complessivo.
In ogni caso, tra mantelli, tamburi e bandiere, l’Italia si prepara a sfilare… almeno l’11 novembre.
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