LA PROVINCIA RISCHIA LO SFASCIO ECONOMICO

“Restiamo sinceramente stupefatti dall’apprendere che il presidente della Provincia, come dallo stesso reso noto durante la conferenza stampa di fine anno, dal 2011 applicherà il metodo del buon padre di famiglia per evitare lo sfascio dell’ente. Ma non ci si sta pensando forse un po’ troppo tardi?”. E l’interrogativo che la consigliera provinciale del Partito Democratico, Venera Padua, si pone dopo aver preso atto dei contenuti dell’intervento del capo dell’Amministrazione a Palazzo di viale del Fante durante l’incontro con i giornalisti di martedì mattino. “Sinceramente – continua Padua – mi sarei attesa che il presidente Antoci avesse recitato il mea culpa per l’eccessiva sregolatezza della gestione economica della sua Giunta durante questo 2010 che ha comportato, tra l’altro, la rinuncia agli eventi culturali, sulla base di un articolato programma, per la stagione estiva e per quella natalizia. Non era mai accaduto prima d’ora. E se è vero che i servizi essenziali, almeno quelli, sono stati mantenuti, non possiamo non prendere atto di come si sia proseguito nella politica degli sprechi, senza una gestione oculata e concertata che, di fatto, ha permesso ad ogni assessore, nel ramo di propria competenza, di fare il bello (fino ad un certo punto) e il cattivo tempo. Ogni assessorato è stato guidato da mani più o meno inesperte che, però, non hanno risposto affatto al timoniere. Ora, il presidente Antoci ci viene a dire che vuole effettuare dei tagli nei vari settori, che si vuole occupare di riorganizzare l’autoparco, che è intenzionato a ridurre i contributi a pioggia che in tutti questi anni hanno visto disperdersi le risorse dell’ente in mille rivoli. Ma perché, chiediamo ad Antoci, non ci si è pensato prima? Perché non si è adottata la gestione del buon padre di famiglia, giusto per citare le parole del presidente, sin dal mese di gennaio di quest’anno per evitare che si arrivasse, adesso, a fare i conti con una situazione penosa. Antoci ha aperto gli occhi. Nella speranza che non sia troppo tardi. E il presidente abbia l’accortezza, se vuole fare davvero il buon padre di famiglia, di capire come vengono gestiti i fondi in certi assessorati. Alla fine gli elettori chiederanno conto e ragione proprio a lui che è stato eletto”. (g.p.)

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