LA PROCURA DI MODICA CHIEDE IL RINVIO A GIUDIZIO DI BOMBACI GIUSEPPE PER RAPINA

In esito ad indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Modica ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio del pluripregiudicato Bombaci Giuseppe, nato ad Acireale (CT) il 06 novembre 1955, ivi residente, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Perugia Capanne;

Questo il dettaglio delle imputazioni: Imputato

a)    Del reato di rapina tentata aggravata in concorso, di cui agli artt. 110, 56 e 628, commi 1 e 3, n. 1), c.p. perché, in concorso con altri due soggetti allo stato non identificati, per procurare a loro medesimi un ingiusto profitto, minacciando a D’A.D., dipendente dell’agenzia n. 1 di Modica (RG) della Banca Monte Paschi di Siena, sita in Via Resistenza Partigiana, armato di taglierino che indirizzava verso il predetto, un ingiusto grave danno, intimandogli di sbloccare la bussola di ingresso e di non toccare nulla, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco ad impossessarsi delle somme di denaro custodite nell’istituto di credito di cui sopra, tentando di sottrarle all’avente diritto, senza riuscire nell’intento per cause non dipendenti dalla sua volontà, a causa della ferma opposizione da parte dei dipendenti della banca, i quali impedivano l’accesso ad uno dei complici, bloccando la bussola bidirezionale, e costringevano il Bombaci a darsi precipitosamente alla fuga unitamente agli altri due correi, il terzo dei quali si trovava all’esterno con il ruolo di “palo”; con l’aggravante di avere agito il suddetto complice non identificato che si trovava in prossimità della bussola travisato con il colletto alzato e con un cappellino; con le ulteriori aggravanti di avere commesso il fatto con armi e in più persone riunite.

In Modica (RG) il 18/05/2011.

b)   Del reato di rapina aggravata in concorso, di cui agli artt. 110, 628, commi 1 e 3, n. 1), c.p. perché, in concorso con altri due soggetti allo stato non identificati, per procurare a loro medesimi un ingiusto profitto, minacciando a B.L., dipendente dell’agenzia di Pozzallo (RG) della Banca Intesa San Paolo, sita in Viale Europa n. 18, armato di taglierino che indirizzava verso il predetto, un ingiusto grave danno, dicendogli che era una rapina ed intimandogli di aprile la cassaforte e di dargli i soldi, nonché di aprire la bussola per fare entrare uno dei due complici, avendogli riferito il B. di essere impossibilitato a prelevare denaro a causa dei sistemi di sicurezza ivi installati e che le sole banconote che avrebbe potuto prendere erano quelle da cinque Euro che si trovavano custodite nel cassetto dei contanti, si impossessava della somma complessiva di Euro 80,00, sottraendola all’avente diritto; quindi, dopo avere ordinato al B. ed al collega B.S. (nel frattempo intervenuto) di sbloccare la bussola, dove si trovava bloccato uno degli altri due correi – il quale, a sua volta, intimava ai due impiegati in questione di aprire e di consegnargli altri soldi -, si dava precipitosamente alla fuga unitamente a quest’ultimo; con l’aggravante di avere agito il suddetto complice non identificato travisato con il colletto alzato e con un berretto con visiera; con le ulteriori aggravanti di avere commesso il fatto con armi e in più persone riunite.

In Pozzallo (RG) il 19/05/2011.

c)    Dei reati di porto di strumenti atti ad offendere, di cui agli artt. 61 n. 2), 81 cpv., 110 c.p. e 4 della Legge n. 1101975 perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso con altri due soggetti allo stato non identificati, nell’ambito e nel medesimo contesto delle azioni delittuose meglio descritte nei capi a) e b), senza giustificato motivo, portavano fuori dalle proprie abitazioni un taglierino, che utilizzavano per consumare le rapine aggravate di cui ai capi che precedono.

In Modica (RG) il 18/05/2011 e in Pozzallo (RG) il 19/05/2011.

Con la recidiva specifica, ex art. 99 c.p..

 

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