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LA NON RICONFERMA A PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI GIOVANNI IACONO È UN ATTO IGNOBILE
09 Mar 2016 11:02
Abbiamo atteso qualche giorno per cercare, responsabilmente, di riordinare le idee rispetto alle scelte inaspettate, imprevedibili, incredibili ed irrazionali del movimento 5 stelle per l’elezione del presidente del consiglio comunale.
Il resoconto di quella che non esitiamo a definire una serata di ‘straordinaria follia’ da parte della maggioranza del gruppo consiliare pentastellato è stata descritta e raccontata nei particolari dai testimoni, dai giornalisti che, increduli, hanno potuto osservare le sequenze e i comportamenti.
Si è ‘approfittato’ del gesto etico di Giovanni Iacono per andarne ad occupare il ruolo. La ‘notifica’ all’alleato, a ridosso del voto, che ‘in quel posto, diventato una grande opportunità per il gruppo 5 stelle, intendevano mettere un loro esponente’ è già di per sé un atto inqualificabile, senza aggettivi. La riconferma di Giovanni Iacono, a risultato raggiunto, era più che un ‘atto dovuto’ e rientrava nell’’ABC’ delle regole minime della convivenza civile oltre a rappresentare la vittoria e il rafforzamento di tutta la maggioranza che aveva lavorato al raggiungimento del risultato. Al gesto ‘nobile’ si è risposto con un gesto ‘ignobile’.
Significative ed oneste in tal senso le parole pronunciate dalla vicepresidente Federico (M5s) in aula.
Veniamo al modo come si è realizzato tutto ciò. L’accordo con la parte ‘dipasqualiana’ dell’opposizione che si rende evidente e visibile. L’espressione del voto letta in aula che offre la ‘codifica’ del voto in modo da essere evidente chi e da quale parte provenisse il voto. Un voto diretto a distanza e in loco, controllato e con un ‘peso’ determinante da poter fare valere. Il quadro che ne esce è desolante e deprimente per i principi stessi del Movimento 5 stelle che in blog nazionali leggiamo come siano ‘alieni’ ai compromessi e agli inciuci, contrari ai mercimoni, ‘coerenti con l’essere semplice ma genuino Movimento’. Perché a Roma ci si incatena e si grida allo scandalo per il voto dei ‘Verdiniani’ e a Ragusa si festeggia con i ‘Dipasqualiani’ ?
Al deputato regionale, oggi del Pd, nulla da obiettare, aveva perso a Palermo ed ha fatto una ‘operazione da manuale’ a Ragusa, fa ciò che sa fare molto bene. Quale “procedimento logico costruttivo” per l’amministrazione ha invece condotto, la maggioranza dei pentastellati, a scegliere di ‘umiliare’ e ‘schiaffeggiare’, anziché ringraziare, l’unico alleato per favorire il principale avversario ?
La vicenda, oggettivamente inquietante, introduce e richiede a questo punto alcune irrinunciabili riflessioni politiche. L’Associazione Partecipiamo’ con il Sindaco ‘5 stelle’ ha scritto e sottoscritto alcuni patti programmatici che si fondano su alcune considerazioni che ne rappresentano la principale ragion d’essere ed era quella di una maggioranza politica proiettata ad una profondissima discontinuità rispetto alla coalizione di Dipasquale che ha perso le elezioni e che è, da sempre, portatrice di istanze ed interessi di tipo particolaristico e la ‘esplicita garanzia da parte del candidato Sindaco Federico Piccitto di tutela dell’intera maggioranza consiliare senza preclusioni, differenziazioni o peggio ancora disattenzione mancanza di ascolto. coinvolgimento amministrativo forte ed autorevole in pari dignità ..”
Da quando ‘Partecipiamo’ è in giunta, settembre 2014, abbiamo lealmente sostenuto l’Amministrazione e se vi sono le condizioni vogliamo continuare a farlo perché vogliamo realizzare il programma amministrativo e rilanciare l’alleanza ma per poter fare ciò è necessario che siano rispettate le finalità e le regole che abbiamo sottoscritto che sono state mortificate ed umiliate nella serata di ‘follie’ politiche. La prima è la discontinuità totale con il passato a cominciare dall’elezione del presidente del consiglio comunale e l’altra è la condivisione delle scelte che riguardano l’amministrazione e il Consiglio Comunale.
Il Sindaco e la maggioranza del gruppo consiliare hanno la responsabilità di ricostruire le ragioni di una alleanza e per coerenza anche ai principi stessi del Movimento 5 stelle che nel resto d’Italia per casi analoghi chiede agli altri le dimissioni ci attendiamo le DIMISSIONI di Tringali, da presidente del Consiglio Comunale e la scelta del nuovo presidente del Consiglio Comunale, insieme all’alleato che a scanso di equivoci rivendica solo la condivisione della scelta, del nuovo presidente del Consiglio, con una elezione trasparente e diversa nel voto e nei metodi.
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